lunedì 23 luglio 2018

LA PROGRAMMATA CHIUSURA DEL PPI DI ANAGNI, L'INUTILE INTERVENTO DELLA COMMISSIONE SANITA' DELLA REGIONE...E' GIA' MORTA UNA PERSONA

Il 9 luglio la settima Commissione del Consiglio regionale del Lazio ha tenuto una audizione del Commissario della ASL Frosinone, del Sindaco di Anagni e di altre personalità politiche del luogo in quanto dal successivo 15 luglio, sarebbe stato trasformato in presidio ambulatoriale territoriale il  Punto di primo intervento sito nell'ex ospedale della città.
Da come si legge nel comunicato pubblicato sul sito: La commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Giuseppe Simeone (Forza Italia), ha elaborato una nota in cui si esprimava la richiesta di sospensiva della delibera del commissario straordinario della Asl di Frosinone, Luigi Macchitella, che dal prossimo 15 luglio avrebbe determinato la trasformazione del punto di primo intervento (Ppi) di Anagni in presidio ambulatoriale territoriale (Pat). 
Una ulteriore "diminutio" dei servizi in caso di emergenza, dopo la chiusura nel 2012 dell'ospedale della Città dei Papi; una decisione definita "scellerata" dal sindaco Daniele Natalia, ricevuto oggi in audizione dalla settima commissione della Pisana, accompagnato dai primi cittadini di un comprensorio che totalizza ottantamila abitanti e che attualmente afferisce all'ospedale di Frosinone per i codici gialli e rossi. 
"Non cambierebbe nulla con l'istituzione del Pat - è stata la posizione espressa dal commissario dell Asl, Macchitella - perché già ora, il Pip di Anagni tratta unicamente codici bianchi e verdi, quelli meno gravi, e con numeri non certo enormi, visto che per il 2017 parliamo di quattromila accessi, circa undici al giorno. Per i casi più gravi, ora come in futuro, i mezzi del 118 si dirigeranno direttamente verso il capoluogo". Il Pat è pensato per continuare ad accogliere ad Anagni unicamente pazienti con problemi trattabili in ambulatorio da un medico di medicina generale opportunamente formato. Per Macchitella, resterebbero inalterati gli altri servizi attualmente erogati dal presidio; in audizione si è anzi parlato di un ampliamento dei posti letto a degenza infermieristica e dell'acquisto di una nuova Tac (per il corretto funzionamento della quale è necessario però reperire radiologi, secondo quanto riferito dal commissario straordinario stesso). 
Su posizioni diametralmente opposte i sindaci del comprensorio, che invece scommettono sul ripristino di reparti di eccellenza come quello di chirurgia urologica, con conseguente riattivazione del pronto soccorso di Anagni, a supporto anche di importanti fabbriche che insistono sul territorio. L'audizione, richiesta dal vicepresidente Loreto Marcelli (M5s), si è quindi conclusa con l'elaborazione di una nota indirizzata all'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, e al commissario ad acta, Nicola Zingaretti, per favorire l'avvio di un tavolo tecnico-istituzionale per comprendere le esigenze del territorio in questione e individuare le soluzioni da mettere in atto per garantire il diritto alla salute.  A sostenere l'atto, insieme a Simeone e Marcelli, l'altro vicepresidente Paolo Ciani (Cs) e le consigliere Sara Battisti (Pd) e Chiara Colosimo (Fdi).
Come è purtroppo oramai noto il Commissario straordinario della ASL ha provveduto a chiudere il PPI di Anagni il giorno 15 come programmato.
Il 19 luglio è deceduta per shock anafilattico una signora punta da un calabrone. 

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