Fino a non molti anni fa il parlamento approvava le leggi dopo averle studiate bene e queste erano complete, già perfette per l'attuazione ì, comprensibili da parte di tutti quelli che dovevano applicarle.
Qualche volta veniva scritta una circolare da parte dell'amministrazione centrale preposta, ma non sempre.
Ora assistiamo invece a leggi scritte sbrigativamente, approvate di furia dai politici di turno per far vedere quanto sono bravi, senza approfondire adeguatamente le conseguenze e rinviando ad altri provvedimenti (non ancora pronti) gli aspetti pratici dell'attuazione.
Uno dei casi patologici di questa nuova procedura è costituito dal Codice dei contratti con il quale è stato introdotto il principio della "soft law" rinviando moltissime cose ad una lunga serie di decreti, di Linee guida ecc...che, giustamente devono comunque passare attraverso il vaglio del Consiglio di stato e delle commissioni parlamentari competenti il che allunga e di molte i tempi della procedura anche con incidenti di percorso come nel caso in cui il tutto viene rimandato al mittente con preghiera di apportare delle modifiche consistenti.
Ma se il Codice dei contratti porta bandiera, non è ora quello che presenta più provvedimenti pendenti.
La cosa ha destato interesse anche da parte di OPENPOLIS che ha dedicato a questo punto un lungo documento intitolato SECONDO TEMPO DELLE LEGGI.
Il numero dei provvedimenti attuativi previsti complessivamente dalle leggi del Governo Renzi è arrivato così al numero stratosferico di 1.071.
In questo modo di fatto il parlamento delega al Governo una parte del proprio potere lasciandogli di fatto carta bianca o quasi.
Alcune leggi, come ad esempio quelle di bilancio, prevedono addirittura più di 80 provvedimenti attuativi che spesso non sono stati attuati neanche entro la fine dell'anno.
La maggioranza dei provvedimenti ricade come competenza sul Dicastero dell'economia e delle finanze.
Data la complessità di alcune questioni esistono ancora provvedimenti da adottare per dare attuazione a leggi emanate durante il Governo Monti (ben 27). Ma quelle di Renzi sono addirittura 106.
Allo scopo di mettere sotto al tappeto questo tipo di problemi è stato inventato il sistema di abrogare o sostituire le norme che prevedono l'adozione di provvedimenti attuativi: un metodo sbrigativo di cui non tutti si accorgono.
Sempre dall'indagine di OPENPOLIS si apprende che la durata di questo secondo tempo delle leggi può durare, nel caso dei decreti legge (che sono provvedimenti urgenti) fino a 1.032 giorni.
In alcuni casi così alcuni provvedimenti scadono e non possono essere più adottati per cui il Parlamento è costretto ad autorizzare una nuova delega....
Alcuni Ministeri sono più efficienti ed altri meno, il primo posto dell'inefficienza lo ha conquistato la Presidenza del Consiglio con l'83,33% dei provvedimenti scaduti e meno male che lì proprio per garantire l'efficienza sono pagati meglio....
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