domenica 1 luglio 2018

L'INQUINAMENTO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE NEL PARCO DEL CIRCEO

Ampio risalto viene dato oggi 2 luglio dal quotidiano Latina Editoriale Oggi alla lettera da me inviata il 27 giugno scorso all'assessore Enrica Onorati della Regione Lazio sull'inquinamento di origine agricola, urbana e industriale delle acque superficiali e sotterranee del Parco nazionale del Circeo.
A livello scientifico è ampiamente documentato il nesso causale tra alcune sostanze e talune malattie anche gravi, che possono colpire gli agricoltori, le loro famiglie e quanti si trovano a vivere nei pressi dei campi o delle serre, per non parlare dei danni dovuti ai rischi per l’alimentazione umana causati dalla presenza di residui nei prodotti agricoli, ma anche in quelli di origine animale.
A tutto ciò si deve aggiungere anche l’inquinamento di origine urbana e industriale.
Il Ministero dell’ambiente con un Decreto del 10 marzo 2015 ha approvato le Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette, ma a livello locale non è stato fatto molto. 
Solamente la Direzione Generale del Parco si è attivata per avviare una serie di iniziative e di incontri con gli agricoltori, cui ha partecipato il dott. Hausmann, Assessore regionale all’agricoltura dell’epoca dando un contributo positivo per incentivare il passaggio all’agricoltura biologica.
Il Piano del Parco, che prevede indicazioni proprio su questo tema e per la difesa della biodiversità è fermo da oltre un anno presso la regione.
Sono di questi giorni i sequestri operati dai NAS di fitofarmaci proibiti in Italia estremamente nocivi pe rla salute umana.
I Comuni il cui territorio ricade nell'ambito del parco, benché sollecitati al fine di emanare provvedimenti per contenere l'utilizzo dei fitofarmaci e per vietarli nelle aree urbane e in prossimità delle abitazioni non hanno fatto nulla.
Mi auguro di avere finalmente delle risposte prima di dover ricorrere al Ministero dell'Ambiente del territorio e del mare come previsto dalla legge.

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