lunedì 9 luglio 2018

SABAUDIA ATTENDE LA CASA DELLA SALUTE MA LE SCADENZE SI AVVICINANO

L'EX OSPEDALE DI SABAUDIA IN VIA CONTE VERDE
Una Casa della salute in ogni Distretto, questa era stata la promessa del Presidente Zingaretti in occasione dell’inaugurazione della prima Casa della salute del Lazio a Sezze romano.
Come qualcuno ricorderà tra i 2013 e il 2014 fui il promotore di una Petizione al Sindaco di Sabaudia (che raccolse circa mille firme) per sollecitare l’istituzione a Sabaudia di una Casa della salute, a seguito della quale la Giunta comunale approvò in data 14 ottobre 2014 la deliberazione n. 114 avente per oggetto: “Istituzione Casa della salute, atto di indirizzo”, con la quale è stato chiesto alla Direzione Generale della ASL e al Presidente della Regione Lazio che il preesistente presidio Sanitario di Sabaudia sia rimodulato ed adattato alle nuove esigenze con l’istituzione della “Casa della Salute di Sabaudia”.
Da quanto si apprende dal sito web della Regione Lazio risultano aperte a Roma n. 5 CdS, in provincia di Roma n. 3 CdS, in provincia di Frosinone n. 5 CdS, in provincia di Latina 1 CdS, in provincia di Rieti n. 1 CdS e infine in provincia di Viterbo n.2 CdS.
Per quanto riguarda la provincia di Latina sono stati finanziati lavori per adeguare la struttura del poliambulatorio di Aprilia e quella dell’ex ospedale Di Liegro di Gaeta al fine di attivare due Case della salute, manca l’individuazione delle sedi per le CdS degli altri distretti.
Il Presidente della Regione Lazio, al fine di dare attuazione agli impegni assunti a livello di Tavolo Tecnico per la verifica degli adempimenti regionali per il piano di rientro, nella sua qualità di Commissario ad acta, con il DCA U0052 del 22 febbraio 2017 ha stabilito di adottare il Programma Operativo per gli anni 2016 - 2018 a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi della Regione Lazio nel settore sanitario denominato "Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale".
Nell’ambito dei detto Piano è stato, tra l’altro, assunto al punto 9.3 l’obiettivo e quindi l’impegno di programmare il completamento dell’attivazione di ulteriori Case della salute, assicurando la presenza di una di esse per ciascun Distretto sanitario, entro il 31 dicembre 2018.
Molti distretti sono ancora scoperti e il tempo stringe, per cui in data 25 giugno ho provveduto ad inviare una segnalazione all’Ispettorato Generale per la Spesa Sociale (IGESPES) della Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze nonché alla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute che fanno parte del predetto “Tavolo Tecnico”.
In detta nota ho fatto presente come, tenuto conto degli adempimenti necessari al fine di assicurare il rispetto della scadenza prefissata e con particolare riguardo al rispetto dei requisiti per l’autorizzazione e per l’accreditamento delle strutture individuate, sarebbe opportuno in primo luogo individuare i criteri che dovrebbero essere posti alla base della procedura per la pianificazione territoriale delle CdS e quindi per l’individuazione in ciascun distretto sanitario del Comune dove collocare questo presidio di prossimità.
Com’è noto la chiusura di molti ospedali, talora anche di grandi dimensioni, ha creato spesso dei veri e propri vuoti lasciando ampie aree dei territori delle province prive di qualsivoglia struttura di assistenza. 
C’è da considerare che in questi ultimi anni la distribuzione della popolazione nella provincia di Latina in alcuni casi è mutata in maniera notevole rispetto al passato per cui molti Comuni nelle aree collinari, un tempo dotati di ospedale (ora disattivati come tali), oggi hanno perduto gran parte della popolazione, mentre le città di fondazione che fino ad alcune decine di anni fa avevano poche migliaia di abitanti si trovano ad averne molte decine di migliaia. 
Appare evidente che sia quanto mai opportuno utilizzare l’opportunità offerta dall’apertura delle nuove CdS per assicurare una redistribuzione dei presìdi con particolare riguardo a quelli delle aree che hanno sofferto maggiormente i tagli alla sanità o la chiusura degli ospedali.
Allo scopo di dare il mio contributo ho fornito anche gli elementi (popolazione, distanze dall’ospedale più vicino, dati epidemiologici, ecc.) per individuare i Comuni dove collocare le Case della salute ancora mancanti.
Per quanto riguarda il Distretto 2 sono tornato a sollecitare la mia proposta di collocare la casa della salute nella città di Sabaudia che con l’ex ospedale di via Conte Verde ha già a disposizione una sede atta allo scopo.

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