E’ stata diramata il 18 luglio dal Ministero dell’Interno la direttiva sulle misure di safety da adottare in occasione di pubbliche manifestazioni ed eventi di pubblico spettacolo.
Grande soddisfazione è stata espressa dal ministro Salvini per un intervento di semplificazione tanto atteso dalle realtà associative di tutto il territorio nazionale, che riconosce centralità all’amministrazione comunale e al sindaco per garantire adeguati standard di sicurezza nell’organizzazione di eventi senza eccessi di burocrazia.
«La direttiva – ha evidenziato il sottosegretario Molteni – costituisce una rivisitazione e ricompone in un quadro unitario le precedenti linee di indirizzo per consentire l’individuazione di più efficaci strategie operative assicurando l’incolumità e la sicurezza dei partecipanti e, nel contempo, il rispetto delle tradizioni storico - culturali e del patrimonio economico - sociale delle collettività locali che costituiscono una risorsa da valorizzare».
«Le nuove indicazioni operative - ha sottolineato il sottosegretario Candiani – intendono assicurare un approccio flessibile alla gestione del rischio, parametrando le misure cautelari rispetto alle vulnerabilità legate a ciascun evento. L’obiettivo è quello di superare le criticità applicative delle precedenti direttive rendendo le prescrizioni maggiormente conformi alle peculiarità del territorio e delle manifestazioni programmate a livello locale».
Immediato l'intervento del presidente dell'ANCI e sindaco di Bari Decaro il quale ha dichiarato:
“Apprezziamo il tentativo da parte del ministero di semplificare e superare alcune rigidità delle precedenti direttive in materia di manifestazioni pubbliche. Ma le decisioni scomode, alla fine, devono essere assunte sempre dai sindaci, anche su temi di competenza squisitamente statale come la sicurezza: in base alla direttiva, noi dobbiamo valutare le misure di sicurezza necessarie e autorizzare la manifestazione, sempre noi dobbiamo verificare la complessità e la delicatezza di alcuni eventi per eventualmente rimettere la questione al comitato per l’ordine pubblico”.
“Questo rischio, che eravamo riusciti a scongiurare con il precedente governo - aggiunge - si materializza con il provvedimento firmato oggi, alla stesura del quale non siamo stati neppure chiamati a collaborare. Infine non si risolve il problema dei costi che avevamo più volte evidenziato. Ma anzi rileviamo un sicuro aggravio di compiti per il personale”.
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