giovedì 15 giugno 2017

SHARED SERVICES

Una importante opportunità per le pubbliche amministrazioni locali (PAL) è rappresentata dalla scelta di mettere in comune la gestione di alcuni servizi secondo una metodologia già ampiamente sperimentata all'estero e definita "shared services".
Si tratta di idee che vengono da lontano essendo nate grazie ad un finanziamento contenuto nella Legge Finanziaria 2007 ha previsto al comma 893 l’istituzione del “Fondo per il sostegno agli investimenti per l’innovazione negli enti locali”.
All'epoca molte furono le amministrazioni che aderirono in tutta Italia (le altre sono rimaste al palo) e grazie a questi progetti ci si è avvicinati al progetto delle smart cities di cui oramai tutti parlano, ma pochi fanno.
Ma alcune PAL l'hanno già sperimentata specialmente nel nord Italia; uno dei settori in cui è più semplice l'utilizzo di questa metodologia è quella delle ITC. 
Da queste esperienze apprendiamo che i benefici attesi riguardano nel breve termine la razionalizzazione dei costi dei servizi informatici e la realizzazione di economie di scala. In un orizzonte temporale più lungo - e quindi man mano che ci si sposta verso ambiti più centrali - gli shared services permettono inoltre di intervenire sul funzionamento dei processi primari abilitando la rifocalizzazione delle risorse su attività a maggior valore, la diffusione di best practice condivise e la standardizzazione dei processi a fronte di investimenti più ridotti.
Se ne è parlato anche durante il recente FORUM PA 2017 dove sono state presentate tre esperienze di cogestione di servizi attraverso le presentazioni e le parole di chi ne sta seguendo l’evoluzione giorno per giorno: Stefano Toselli, Project Manager di Ancitel Lombardia; Luciano Gallo, Direttore generale UTI Valli e Dolomiti Friuliane; Gabriele Francescotto, Opencontent - Consorzio dei Comuni Trentini.
Tre le esperienze raccontate : 
- ReteComuni: un ambiente di innovazione collaborativa sviluppato da ANCI Lombardia che coinvolge oltre 160 comuni per oltre 3 milioni di abitanti; 
- l’UTI (Unione Territoriale Intercomunale) delle Valli e delle Dolomiti Friulane, l’Unione più estesa d’Italia con i suoi 1200 km quadrati; 
- ComunWeb, una piattaforma open source che ha fatto risparmiare ai Comuni Trentini 1,4 milioni di euro in tre anni e la cui community conta oggi l’adesione di 171 comuni (su 177), 14 comunità di valle (su 15), 2.500 amministratori coinvolti, 1.100 dipendenti attivi, 25.000 visitatori. 
I risultati importanti conseguiti riguardano:
a) il riuso dei programmi e quindi risparmi notevoli nei costi dell'informatica, 
b) l'utilizzo dell'informatica come strumento per la crescita del territorio;
c) l'empowerment dei dipendenti pubblici e dei cittadini
d) una maggiore trasparenza;
e) la realizzazione di una rete di comunità intelligenti;
f) il coinvolgimenti di cittadini, associazioni ed imprese sullo stesso progetto;
  Molti Comuni, che a causa di chi li amministrava sono rimasti indietro, ora dovranno recuperare il tempo e il terreno perduto...

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