domenica 25 giugno 2017

LA SVOLTA DI SABAUDIA: UNA SINDACA IN ROSA

Ieri 25 giugno alla fine dello spoglio nelle 15 sezioni di Sabaudia il risultato è stato: Giada Gervasi voti 6328, pari al 77,75% e Giovanni Secci voti 1811, pari al 22,25%.
La Gervasi al secondo turno ha accelerato e ha preso una maggioranza altissima.
Un risultato schiacciante che non offre alcun alibi a Giovani Secci, sconfitto ancora una volta nonostante che in suo aiuto fossero scesi in campo i più importanti partiti della destra italiana: da Forza Italia a Fratelli d’Italia con Tajani, la Meloni, Zappalà e molti big da Latina, ecc. 
I cittadini, stanchi di vent'anni di amministrazioni di centro destra e di essere trattati da sudditi, hanno scelto di cambiare per la prima donna candidata a Sindaco e la prima che ha creato dal basso una lista fatta di cittadini e per i cittadini che prevede nel suo programma il coinvolgimento di tutti nelle scelte che dovranno cambiare il modo di amministrare la città per portarla nel nuovo millennio.
Tre liste fatte per lo più da giovani portano in Consiglio comunale dieci facce nuove, che porteranno aria fresca ma che dovranno imparare presto il complesso funzionamento del Comune e dei suoi uffici.
La Gervasi ha una opportunità unica e dovrà saperla gestire con capacità e buon senso per riuscire veramente a cambiare il modo di fare politica e ponendosi come  “garante dei cittadini”. 
Ritengo che per riuscire nel proprio compito la nuova Sindaca dovrà individuare il senso della sua missione mettendosi dalla parte di chi è governato, preoccupandosi prima di ogni altra cosa che la voce, il punto di vista, i bisogni (non solo materiali) di questo trovino espressione all'interno dell’amministrazione comunale. 
Non il (presunto) decisore assoluto che le leggi degli ultimi venti anni hanno costruito dalle ceneri della vecchia legislazione basata sulla centralità (spesso inoperosa, è vero) dei consigli comunali, ma una sorta di difensore civico che garantisce che il baricentro del potere effettivo della decisione che la legge gli attribuisce sia in realtà dislocato, spostato al livello dei cittadini, che in questo modo lo temperano e ne legittimano, verificandolo costantemente, la rappresentatività.
Bisognerà cambiare molte cose in Comune, fare molta formazione, anche ai cittadini, fare più informazione e comunicazione, creare nuovi strumenti di partecipazione come: town meetings, forum su temi specifici, ecc. sarà faticoso, ma i risultati potranno essere superiori alle attese.

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