Si avvicina sempre di più la data del ballottaggio e i clima politico si scalda.
Uno dei temi secondo me importanti nella città di Sabaudia da approfondire durante la campagna elettorale avrebbe dovuto essere quello dell'integrazione delle comunità di origine straniera come quella indiana che rappresentano oramai una percentuale elevata degli abitanti.
Nei vari dibattiti che ci sono stati solamente gli Scout dell'Agesci hanno posto una domanda su questo tema ai candidati che ha ricevuto risposte molto differenti.
Eppure gli immigrati sono in aumento, infatti, almeno a stare ai dati dell'ISTAT al 1° gennaio 2017 su una popolazione residente totale di 20.432 persone, erano presenti 2.473 immigrati (ufficialmente iscritti all'anagrafe) di cui 1.635 maschi e 835 femmine.
Si tratta di circa il 12% degli abitanti e questi sono solamente i dati ufficiali mentre come è noto moltissimi solo stagionalmente quelli clandestini ma che lavorano in agricoltura contribuendo all'economia della comunità.
Di integrazione sociale non si parla più da quando venne a Sabaudia il Ministro Riccardi e in quell'occasione al Sindaco Lucci che faceva gli onori di casa rammentai pubblicamente che proprio l'anno prima (2011) il Consiglio comunale aveva respinto (con 10 voti contrari: De Piccoli, Benedetti, Chiarato, Ciriello, Capriglione, Fogli, Iodice, Zeoli, Cuccaroni e N.Bianchi e 4 a favore: Brugnola, A.Bianchi, Schintu e Mignacca; astenuti Lucci e Di Maio, assenti gli altri ) la mia Mozione per istituire una Consulta dei migranti, la figura del consigliere aggiunto all'interno del Consiglio comunale e assumere un mediatore culturale.
L'unico dato positivo di questi ultimi anni è stato il progetto realizzato dall'Associazione In-Migrazione con Marco Omizzolo e Simone Andreotti a Bella Farnia.
Per il momento l'unico luogo dove assistiamo all'integrazione è la scuola...poi più nulla
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