sabato 2 luglio 2016

IL NUOVO CODICE DELLA GIUSTIZIA CONTABILE E COME E' NATA LA CORTE DEI CONTI

In questi giorni ho scritto che il Governo ha adottato il 30 giugno in via preliminare il nuovo Codice della giustizia contabile ai sensi della delega contenuta nel D.lgs 124/2015.
Tra le prime anticipazioni apprendo che il nuovo Codice mira a  rinforzare le garanzie della difesa. In particolare, il pubblico ministero dovrà svolgere attività d’indagine sia per provare che per escludere l’eventuale responsabilità erariale. Inoltre, è stato previsto l’obbligo di motivare gli atti istruttori, a pena di nullità; sono stati introdotti riti alternativi e semplificati per ridurre il contenzioso e inserite norme per rendere più certa l’esecuzione delle sentenze di condanna.
Molti non sanno che dobbiamo a Quintino Sella l’istituzione nel 1862 della Corte dei Conti del Regno con il compito – secondo le parole dello stesso Sella – di «vegliare a che il potere esecutivo mai violi la legge» (legge 14 agosto 1862, n. 800).
Nello stesso anno fu insediata la Commissione Saredo per studiare e proporre la riforma della contabilità che aveva come prioritario il controllo della spesa per limitare la discrezionalità del Governo. 
Si deve invece a Luigi Guglielmo Cambray-Digny l’attuale organizzazione che prevede la distinzione tra Ragioneria Generale e Tesoreria poi mutuata anche negli enti locali e con molte modifiche specialmente per quanto riguarda il decentramento, arrivata fino ai giorni nostri sia pur con la fuga degli enti pubblici dai controlli dello Stato avvenuta negli ultimi anni.

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