In questi giorni ho scritto che il Governo ha adottato il 30 giugno in via preliminare il nuovo Codice della giustizia contabile ai sensi della delega contenuta nel D.lgs 124/2015.
Tra le prime anticipazioni apprendo che il nuovo Codice mira a rinforzare le garanzie della difesa. In particolare, il pubblico ministero dovrà svolgere attività d’indagine sia per provare che per escludere l’eventuale responsabilità erariale. Inoltre, è stato previsto l’obbligo di motivare gli atti istruttori, a pena di nullità; sono stati introdotti riti alternativi e semplificati per ridurre il contenzioso e inserite norme per rendere più certa l’esecuzione delle sentenze di condanna.
Molti non sanno che dobbiamo a Quintino Sella l’istituzione nel 1862 della Corte dei Conti del Regno con il compito – secondo le parole dello stesso Sella – di «vegliare a che il potere esecutivo mai violi la legge» (legge 14 agosto 1862, n. 800).
Tra le prime anticipazioni apprendo che il nuovo Codice mira a rinforzare le garanzie della difesa. In particolare, il pubblico ministero dovrà svolgere attività d’indagine sia per provare che per escludere l’eventuale responsabilità erariale. Inoltre, è stato previsto l’obbligo di motivare gli atti istruttori, a pena di nullità; sono stati introdotti riti alternativi e semplificati per ridurre il contenzioso e inserite norme per rendere più certa l’esecuzione delle sentenze di condanna.
Molti non sanno che dobbiamo a Quintino Sella l’istituzione nel 1862 della Corte dei Conti del Regno con il compito – secondo le parole dello stesso Sella – di «vegliare a che il potere esecutivo mai violi la legge» (legge 14 agosto 1862, n. 800).
Nello stesso anno fu insediata la Commissione Saredo per studiare e proporre la riforma della contabilità che aveva come prioritario il controllo della spesa per limitare la discrezionalità del Governo.
Si deve invece a Luigi Guglielmo Cambray-Digny l’attuale organizzazione che prevede la distinzione tra Ragioneria Generale e Tesoreria poi mutuata anche negli enti locali e con molte modifiche specialmente per quanto riguarda il decentramento, arrivata fino ai giorni nostri sia pur con la fuga degli enti pubblici dai controlli dello Stato avvenuta negli ultimi anni.
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