In questi giorni leggo molte cose sui giornali in merito alla democrazia interna dei partiti e alla necessità di avere un codice etico.
La nostra cara Costituzione è ancora inattuata in molti punti ma questo non è certamente colpa del bicameralismo, ma della volontà dei partiti politici.
Uno degli articoli ignorato in tutti questi anni è il famoso articolo 49 che così recita: "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale".
Sarebbe ora che il tempo che alcuni parlamentari (e non) passano a parlare, fosse dedicato ad approvare questa importante regolamentazione.
Tra le proposte presentate c'è quella dell'on.le Fontanelli ed altri: "Disciplina dei partiti politici, in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, e delega al Governo per l'emanazione di un testo unico per il riordino delle disposizioni riguardanti i partiti politici" (Atto camera n. 3004), approvato e trasmesso al Senato (A.S. 2439), attualmente all'esame della Commissione affari costituzionali.
Il testo lo trovate qui:
Per quanto riguarda invece il Codice etico la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali anche straniere nella seduta del 23 settembre 2014 ha approvato la famosa Relazione in materia di formazione delle liste delle candidature per le elezioni europee, politiche regionali, comunali e circoscrizionali. Fino ad ora nessun partito, movimento o lista civica ha recepito il codice di autoregolamentazione proposto dalla Commissione.
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