L'Ufficio legale del Comune di Sabaudia ha adottato il 29 dicembre una determinazione (n. 166) peraltro pubblicata solamente il 24 gennaio 2017 (Reg. Gen. n. 104) con cui è stato assunto un impegno di spesa di € 32,589,47 per fronteggiare le richieste di rimborso pendenti a favore di somme versate e quietanzate da dipendenti ed ex amministratori relativamente a procedimenti già conclusi.
Si tratta di una spesa rilevante che desta preoccupazione circa la numerosità dei soggetti e l'ammontare delle parcelle sulla cui congruità occorre effettuare tutti i controlli del caso.
Il rimborso delle spese legali sostenute dai dipendenti e dagli amministratori che sono stati coinvolti in procedimenti giudiziari è un problema che affligge molti Comuni.
La legge non prevede disposizioni che obblighino espressamente il Comune al rimborso delle spese processuali sostenute dagli amministratori in analogia a quelle previste per il personale dipendente (art. 28 CCNL Comparto regioni autonomie locali del 14 settembre 2000.
Vi sono in materia orientamenti giurisprudenziali in parte contrastanti.
È necessario verificare se vi sia stato il coinvolgimento iniziale dell’ente nella scelta del difensore, che deve essere individuato preventivamente e concordemente tra le parti, mentre molto spesso ciò non avviene.
La Corte dei Conti ha sostenuto che la rimborsabilità delle spese legali costituisca una espressione del principio secondo cui chi agisce per conto di altri in quanto legittimamente investito del compito di realizzare interessi estranei alla sfera personale (la fattispecie del mandatario ex art. 1720 c.c.) deve essere ritenuto indenne dalle conseguenze economiche subite per la “fedele” esecuzione dell’incarico, decidendo anche che se il processo penale per fatti connessi all'espletamento del proprio mandato si è concluso con l’assoluzione, debbano comunque essere verificate le condizioni che possano dar luogo al diritto di rimborso delle spese legali a favore degli amministratori locali:
- conclusione del procedimento con sentenza di assoluzione
-assenza di conflitto di interessi per l’amministratore;
- accertamento positivo di diligenza e buona fede;
- presenza di un nesso causale tra mansioni e fatti giuridicamente rilevanti;
- gradimento del legale da parte dell’amministrazione interessata.
Resta esclusa pertanto ogni ipotesi di rimborso nel caso in cui sia stata applicata la prescrizione ed ove fossero state corrisposte somme a titolo di rimborso a qualche ex amministratore che ha beneficiato della prescrizione vi sarebbe responsabilità contabile per chi ha adottato gli atti.
E' auspicabile che la liquidazione delle somme venga fatta con la massima trasparenza per rispettare i cittadini.
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