Dopo i fuochi di artificio dell’ultimo dell’anno (stranamente non vietati a differenza di quanto avvenuto a Ferragosto), ecco che arrivano quelli di alcuni degli aspiranti alla carica di primo cittadino, giustamente in concomitanza con la festa dell’Epifania (che in greco antico significa appunto apparizione).
Ma non voglio approfondire le subitanee contestazioni venute da questa o da quella parte politica che si è sentita forse scavalcata; quello che mi ha meravigliato è che siamo oramai arrivati al mese di gennaio dell’anno in cui comunque ci saranno le elezioni amministrative e ancora non mi risulta che nessuno dei partiti, delle liste civiche o dei movimenti, non solo non abbia scoperto le carte del programma politico, ma non abbia dato ancora assicurazione agli elettori circa i principi in base ai quali saranno composte le liste.
Il Testo unico degli enti locali prevede una serie di casi cui consegue l’ineleggibilità (legata a particolari cariche ricoperte), l’incompatibilità (per chi si trova in conflitto di interessi) e l'incandidabilità (prevista per chi ha subito condanne penali per reati specificamente definiti).
In tutto il Paese in questi ultimi tempi è cresciuta notevolmente l’aspettativa di legalità negli enti locali e quindi l’esigenza di prevedere norme più attente onde evitare di eleggere persone coinvolte in procedimenti giudiziari; purtroppo ancora non è stata modificata la normativa e anche se alcuni partiti e movimenti si sono dotati di un codice etico (che non sempre viene rispettato) non esiste una unicità di comportamenti.
Allo scopo di dare un contributo alla questione è intervenuta la “Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere” presieduta dall'on.le Bindi che nella seduta del 23 settembre 2014 ha approvato la “Relazione in materia di formazione delle liste delle candidature per le elezioni europee, politiche, regionali, comunali e circoscrizionali”; un vero e proprio “Codice di autoregolamentazione” che di fatto prevede una nuova fattispecie oltre a quelle del TUEL che si può definire brevemente degli “impresentabili” e costituita da coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato emesso il decreto che dispone il rinvio a giudizio, ovvero che siano stati condannati con sentenza anche non definitiva di primo grado per una serie di reati specifici, coloro che si trovino in stato di latitanza o di esecuzione di pene detentive o che siano stati condannati con sentenza anche non definitiva di primo grado per danno erariale per reati commessi nell'esercizio delle funzioni di cui alla carica elettiva, ecc.
Conoscendo la serietà di molti candidati a sindaco la cosa potrebbe sembrare inutile, ma sarebbe comunque opportuno se anche a Sabaudia i partiti, le liste civiche e i movimenti locali facessero proprie e per tempo, le indicazioni di questo Codice di autoregolamentazione.
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