Le Amministrazioni provinciali sono ancora enti a livello costituzionale e probabilmente riceveranno nuovi compiti.
Ma queste elezioni rischiano di passare sotto silenzio.
Come si vota? A seguito delle modifiche apportate dalla L. 56/2014 i cittadini non possono più votare per eleggere i loro rappresentanti nelle amministrazioni provinciali in quanto sono state trasformate in elezioni di secondo grado così possono votare solo i consiglieri comunali. Poichè la legge citata ha anche abolito le Giunte provinciali restano solo il Consiglio provinciale e il Presidente della Provincia. Vi è inoltre l’Assemblea dei sindaci, composta dai primi cittadini di ogni comune e presieduta dal Presidente della Provincia, con poteri consultivi.
- Il Consiglio provinciale è un organo elettivo di secondo grado composto dal Presidente della Provincia e da un numero di consiglieri variabile in base alla popolazione della città metropolitana (16 consiglieri nelle province con popolazione residente superiore a 700000 abitanti, 12 in quelle con popolazione residente superiore a 300.000 e inferiore o pari a 700000 abitanti, 10 consiglieri nelle province fino a 300.000 abitanti). I consiglieri restano in carica 2 anni. L’elettorato attivo e passivo coincide, trattandosi anche in questo caso dei sindaci e dei consiglieri dei comuni della provincia. Limitatamente alle prime elezioni, però, la legge stabilisce che sono eleggibili anche i consiglieri provinciali uscenti. Le modalità di elezione del Consiglio provinciale sono identiche a quelle del consiglio metropolitano (proporzionale di lista con metodo D’Hondt e preferenza).
- Il Presidente della Provincia viene eletto dai consiglieri comunali e dai sindaci della provincia, tra quei sindaci che hanno un mandato che scade non prima di 18 mesi. Il Presidente resta in carica 4 anni (salvo decadere automaticamente alla cessazione della carica di Sindaco) e per candidarsi necessita di un numero di sottoscrizioni a suo sostegno pari almeno al 15% degli aventi diritto al voto.
Le Provincie vanno chiuse subito! Tra i danni prodotti dalla vittoria del No al referendum abbiamo anche quello di aver tenuto in vita oltre al CNEL anche le Provincie....
RispondiEliminaCaro Riccardo, per "chiudere" le province serviva una modifica della Costituzione, poiché la maggioranza degli elettori ha votato no, fino a quando il Parlamento non voterà una nuova modifica devono funzionare e svolgere i compiti loro affidati dalla legge.
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