La confusione tra i vari sistemi elettorali penso che sia giunta al massimo.
Fatta approvare dal Parlamento di corsa una legge elettorale presentata come esempio da copiare in tutto il mondo che non prevedeva le modalità di elezione del Senato, dato già per spacciato ecco che tutto il Paese viene tenuto in attesa della pronuncia della Consulta per sapere cosa si dovrà fare.
Da fonti molto autorevoli è stato detto che la nuova legge elettorale dovrà essere identica per la Camera dei Deputati e per il Senato.
Personalmente mi permetto di far presente che questo non è scritto da nessuna parte, può essere una raccomandazione che viene dall’alto, fondata sulla opportunità che l’esito elettorale sia omogeneo in entrambi i rami del Parlamento, ma sarebbe giusto se ciò avvenisse? La differenziazione delle due Camere era prevista sin dal 1948, proprio per garantire una distinzione e quel sistema di check and balances (controllo e bilanciamento reciproco) teorizzato da Montesquieu nello “Spirito delle leggi” per evitare l’assolutismo e salvaguardare la libertà dei cittadini, poi applicato nella Costituzione americana.
Dalle simulazioni fatte da qualcuno utilizzando questo o quel sistema sembrerebbe che al momento i sistemi elettorali: maggioritario e proporzionale porterebbero a risultati diversi pertanto entrambi, se usati in maniera pura potrebbero portare a distorsioni della volontà elettorale, di qui nascono discussioni che hanno già raggiunto livelli molto elevati.
Saltata la scelta strategica del giovane ex premier di sopprimere, in modo maldestro il Senato personalmente non vedo perché si debba mantenere questa identità del sistema per eleggerlo, anzi, penso che potrebbe essere l’occasione per cominciare a diversificare maggiormente le due Camere, pertanto penso che potrebbe essere utilizzato il sistema maggioritario realizzato mediante collegi uninominali a base regionale e senza ballottaggio per il Senato (con qualche correttivo per evitare di cancellare i piccoli partiti – Metodo Geyerhahn), mentre per la Camera si potrebbe reintrodurre il sistema proporzionale con le liste concorrenti e le preferenze (vecchio T.U. n. 361/57), utilizzato per molti anni.
Pertanto mentre l’esigenza di ottenere un risultato armonico nelle due Camere interessa chi vuole andare al Governo, per non avere troppi grattacapi con l’opposizione, al contrario, ritengo che i cittadini abbiano la necessità di essere tutelati da una simile evenienza proprio per evitare lo strapotere della maggioranza (quale che sia) e quindi è preferibile che venisse mantenuta la differenziazione dei sistemi elettorali proprio a garanzia degli elettori e sempre per rispettare lo spirito della Costituzione (troppo spesso invocata a sproposito).
Che poi il Parlamento possa diventare ingovernabile come minaccia qualcuno, è tutto das dimostrare; l’importante è che gli eletti facciano scelte condivise e un gruppo non riesca ad imporre le proprie scelte agli altri solo con la forza dei numeri e non con quella delle parole
Nessun commento:
Posta un commento