mercoledì 23 maggio 2018

LA CITTA' DI ROMA ALL'ULTIMO POSTO PE RLA MOBILITA' SOSTENIBILE...UN CATTIVO ESEMPIO PER TUTTI I CAPOLUOGHI DI PROVINCIA.

Molte città che hanno Sindaci ambiziosi sono però prive di un piano della mobilità sostenibile.
Il recentissimo report “Living. Moving. Breathing. Ranking of European Cities in Sustainable Transport”, realizzato dal Wuppertal Institute per conto di Greenpeace ci offre una analisi della situazione attuale in Europa.
L’Europa è la terza area più urbanizzata del mondo; la popolazione concentrata nelle città, secondo le previsioni delle Nazioni Unite, crescerà dal 73% del 2014 a oltre l’80% nel 2050. 
Oggi nelle città europee si concentra già l’85% del prodotto interno lordo dell’Unione. 
Le città sono i centri nevralgici della mobilità contemporanea: in Europa la maggior parte degli spostamenti avviene negli spazi urbani, da quelli inizia o vi termina. 
Pertanto ogni tentativo di ridurre le emissioni di gas serra dal settore trasporti (attualmente quello che mostra i trend peggiori nel ‘Vecchio continente’) deve necessariamente fare i conti con la mobilità urbana. Inoltre, un sistema di trasporti efficiente è un fattore competitivo centrale per l’economia di qualsiasi città, oltre a garantire pieno accesso alle attività lavorative e a servizi sociali essenziali, come la scuola o la sanità. In molte aree urbane, tuttavia, una crescente domanda di mobilità ha determinato una situazione non più sostenibile. 
Gli ingorghi e i rallentamenti del traffico condizionano negativamente i tempi di spostamento e rappresentano una chiara perdita in termini economici; l’inquinamento atmosferico e acustico, poi, coincidono spesso con seri problemi ambientali e sanitari, e le patologie legate allo smog e al rumore sono diffuse e spesso in aumento. Il sistema di mobilità urbana fondato sull’auto privata alimentata da fonti fossili consuma enormi quantità di energia e tende a esaurire risorse ambientali preziose. 
In questo scenario, gli incidenti determinano spesso indici di mortalità “stradale” drammatici che interessano soprattutto la gioventù europea, il futuro delle nostre società. 
Le città europee riconoscono in larga misura il bisogno di un sistema dei trasporti più sostenibile e puntano sempre più a creare una mobilità “people friendly”, con nuovi approcci alla pianificazione urbanistica e stimolando il passaggio a modalità di spostamento più “pulite”.
Come si può vedere dalla tabella allegata la Capitale d'Italia è all'ultimo posto.
Qui trovate il REPORT

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