sabato 5 maggio 2018

SONO TRASCORSI 229 ANNI DALLA CONVOCAZIONE DEGLI STATI GENERALI IN FRANCIA L'ULTIMO TENTATIVO DI LUIGI XVI.

Auguste Couder, Versailles, Apertura degli Stati Generali il 5 maggio 1789 
Luigi XVI inaugurò il 5 maggio 1789 gli Stati Generali allo scopo di raggiungere un accordo tra le classi sociali idoneo a risolvere la grave crisi politica, economica, sociale e finanziaria che affliggeva da anni la Francia. .Erano composti da 1.139 membri di cui 291 rappresentati del Primo Stato (clero), 270 per il Secondo Stato (aristocrazia) e 578 per il Terzo Stato (popolazione, in particolare la Borghesia, solo molti anni dopo arrivò il Quarto Stato).La seduta ebbe luogo in una sala dell'Hôtel des Menus-Plaisirs, a Versailles, ribattezzata per la circostanza Sala dei tre Ordini. Alla presenza di Luigi XVI e di Maria Antonietta, i deputati presero posto: il clero sedette alla destra del trono, la nobiltà alla sinistra e i deputati del Terzo Stato, entrati nel palazzo da una porta laterale e dopo aver atteso in un corridoio, entrarono uno a uno nella sala, prendendo posto di fronte ai reali. 
Quando il re si mise cappello, clero e nobili fecero altrettanto, secondo regola: anche i deputati del Terzo si coprirono il capo, violando però l'antica consuetudine che li voleva a capo scoperto.
La seduta si aprì con il discorso di re Luigi il quale, dopo aver lamentato l'eccessiva inquietudine che percorreva il Paese, auspicò il riordino delle finanze, invitando i deputati a fare proposte che egli avrebbe attentamente esaminato.
Il ministro delle finanze pronunciò un discorso di tre ore, nel quale trattò della grave situazione finanziaria del Paese,dichiarando che il disavanzo del bilancio statale ammontava a 56 milioni di lire, anziché ai 105 effettivi.
La spesa personale sostenuta dalla corte in un periodo in cui la quasi totalità della popolazione francese moriva di fame e di miseria era di 38 milioni tra feste e pensioni per i cortigiani.
Dal re e dal governo non fu trattato alcun problema politico, non si accennò alla necessità di introdurre riforme, si evitò ancora il problema del voto, se per testa, come voleva il Terzo Stato, o per ordine, come era nella tradizione.
Pochi mesi dopo scoppiava la rivoluzione francese.
Quante cose sono avvenute da quella data in Francia e in Europa.
Ma i sistemi di Governo ancora oggi non hanno trovato pace e con essi anche i conti dello Stato...



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