martedì 8 maggio 2018

LA RELAZIONE DELLA GIUNTA AL RENDICONTO DEI COMUNI TROPPO SPESSO INADEGUATA. LA LEZIONE DI ROBERT KENNEDY

ROBERT KENNEDY 18 MARZO 1968
L’art. 151 del Testo Unico degli enti locali stabilisce che i risultati della gestione finanziaria, economico e patrimoniale debbano essere dimostrati nel rendiconto comprendente il conto del bilancio, il conto economico e lo stato patrimoniale. Al rendiconto deve essere allegata una relazione della Giunta sulla gestione che esprime le valutazioni di efficacia dell’azione condotta sulla base dei risultati conseguiti, e gli altri documenti previsti dall'art. 11, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118. 
La maggioranza di queste relazioni che accompagnano il rendiconto 2017 di molti Comuni è fatta di documenti ragionieristici in cui, spesso a fatica, si cerca di dimostrare solamente di come si sia riusciti a far quadrare i conti. 
Ma non si parla quasi mai di come sono stati spesi i nostri soldi, di quali servizi pubblici sono stati assicurati, come è stato affrontato il problema del decoro urbano, quanti bambini sono stati seguiti nei nostri asili nido, quali iniziative culturali sono state effettuate, quante prestazioni di assistenza domiciliare sono state assicurate ai nostri anziani, quali iniziative sono state svolte per l’inclusione sociale delle persone, quanti abusi edilizi sono stati abbattuti, quale è la qualità dell’aria, del suolo e delle nostre acque ecc. 
Non è possibile misurare la qualità della vita di una città sulla base dell’aridità delle cifre di bilancio 
Il bilancio vero comprende anche l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, i mezzi per la pulizia delle nostre strade e per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la protezione civile per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. 
Il rendiconto non tiene conto delle serrature speciali per le nostre porte di casa e degli impianti di allarme che siamo costretti ad installare. 
Il rendiconto non tiene conto della bellezza della natura che ci circonda. 
Il rendiconto non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. 
Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. 
Il rendiconto non misura la nostra intelligenza, la nostra professionalità, le capacità dei nostri artigiani, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né il nostro amore per il prossimo, né l’amore per il nostro paese. 
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. 
Viene in mente il famoso discorso pronunciato all’Università del Kansas il 13 marzo 1968 da Robert Kennedy, tre mesi prima di essere assassinato che, con grande lungimiranza aveva indicato come la misurazione del Gross National Product (il nostro Prodotto interno lordo) non fosse sufficiente a misurare la qualità della vita di un popolo.

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