lunedì 28 maggio 2018

I PARAMETRI DELL'ITALIA MESSI A CONFRONTO CON QUELLI DELLA UE

Macroeconomic Imbalance Procedure (Mip) Scoreboard Elaborata da TRUE NUMBERS
Nonostante quello che molti dicono l'Italia ha dei conti che complessivamente sono meno peggio di quanto si pensi e questo senza dubbio deve essere ascritto a merito di chi ha avuto l'incarico di gestire i conti pubblici.
Lo dice l'Europa che per monitorare i bilanci dei 27 Paesi della UE ha messo a punto dei parametri (come da noi viene fatto per i Comuni) che ogni anno vengono controllati e misurati e che dicono quale Paese e in quale ambito sta andando oltre una certa traiettoria, si trova in uno squilibrio economico che alla lunga renderebbe più fragile tutta l’area della moneta unica.
Sulla base di questi numeri da Bruxelles partono delle lettere che avvisa un dato Paese che è fuori dagli indicatori economici europei in modo che possa migliorare e rientrare in carreggiata.
I dati mostrati nella tabella sopra mostrano il quadro esaustivo della situazione economica di tutti i Paesi in relazione agli indicatori che dovrebbero rispettare, se sono “fuori parametro” la cella della tabella è rossa. La tabella è stata redatta nel contesto di quello che è chiamato Dialogo Economico con l’Eurogruppo e il suo neo-presidente, il portoghese Centeno.
La notizia è che il confronto totale tra tutti gli indicatori per tutti i Paesi vede l’Italia per l’anno 2016, l’ultimo disponibile, come uno dei primi della classe. 
Solo in 2 dei 14 indicatori economici europei risulta sforare la soglia raccomandata dalla Ue. 
Nella stessa, eccellente situazione, sono anche Belgio, Germania, Slovenia, Lussemburgo ed Estonia. Solo la piccola Malta fa meglio con una sola infrazione. 
Al contrario sono 5 gli indicatori economici europei fuori quota per l’Irlanda e il Portogallo, 6 per Cipro.
E poi fanno peggio di noi con 4 “rossi”, Grecia, Spagna, Lettonia e Finlandia. I rimanenti, Paesi Bassi, Lituania, Francia, Slovacchia, Austria sforano gli indicatori economici europei in tre casi su 14.
Certo, non tutti gli indicatori economici europei hanno la stessa importanza. 
In Italia siamo messi male per il  debito pubblico, che era pari (nel 2016) al 132% rispetto al Pil. (ora è pure aumentato).
In questo campo siamo i peggiori d’Europa dopo la sola Grecia. 
Su 19 Paesi solo 6 riescono a rimanere sotto il 60%, che è l’obiettivo da sempre stabilito dalla Ue, e tra questi non vi è neanche la Germania.
L’altro indicatore in cui l’Italia fa peggio della soglia Ue è il tasso di disoccupazione medio degli ultimi 3 anni, che è del 12,1% contro l’obiettivo di non superare il 10%. L’ultimo dato disponibile è quello di gennaio 2018: la disoccupazione è all’11,1%.

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