Molti Comuni sono solo agli inizi della trasformazione digitale.
A partire dalla nomina della figura strategica del responsabile della transizione digitale, adempimento previsto dall’articolo 17 del Codice dell’amministrazione digitale e nella maggioranza dei casi rimasto sulla carta.
Al 4 luglio scorso infatti, appena il 33% tra ministeri, regioni e città metropolitane ha provveduto a nominare la figura del responsabile dotato di competenze tecnologiche, di informatica giuridica e manageriali con la responsabilità di garantire il coordinamento strategico dello sviluppo dei sistemi informativi e, a cascata, una serie di azioni per rendere coerente con lo scopo istituzionale dell’amministrazione, la sua organizzazione interna e l’attività amministrativa precipua la politica «informativa».
Appena il 41% dei ministeri ha già provveduto; ancor meno le regioni (al 28% di tasso di adempimento); leggermente migliore la situazione delle città metropolitane, al 35%.
L'AGID è stata costretta ad emanare la Circolare n. 3/2017 con una serie di raccomandazioni e precisazioni sull’accessibilità digitale dei servizi
pubblici erogati a sportello dalla Pubblica Amministrazione, in
sintonia con i requisiti dei servizi online e dei servizi interni per cercare di aiutare a recuperare il gap.
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