venerdì 7 luglio 2017

IL GOVERNO RICORRE ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO LA LEGGE DELLA REGIONE LAZIO CON CUI VENIVANO STABILIZZATI MIGLIAIA DI PRECARI.

Il Consiglio dei Ministri nella seduta n. 37 in data 28 giugno ha tra l'altro deciso di impugnare avanti alla Corte Costituzionale legge della Regione Lazio n. 4 del 02/05/2017, recante “Disposizioni in materia di assunzione di personale nelle aziende e negli enti del servizio sanitario regionale”, in quanto una norma, riguardante l’assunzione di personale sanitario impiegato nelle aziende sanitarie regionali attraverso processi di esternalizzazione, non è conforme alla normativa statale in materia di concorsi nelle Aziende del Servizio Sanitario pubblico e si pone quindi in contrasto con i principi fondamentali in materia di “tutela della salute”, in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione.
Quella del Governo è una scelta importante che colpisce una legge molto discussa con la quale il Consiglio regionale aveva inteso stabilizzare migliaia di precari e  addirittura dipendenti di ditte esterne per non parlare di altre soluzioni avventurose.Meraviglia anche come per circa dieci anni si sia andati avanti con affidamenti di incarichi senza esperire alcun avviso, che le opposizioni non si siano accorte di nulla, che anche il Sindacato non abbia sollevato alcun problema  e che ai beneficiari non sia passato per la mente che si trattasse di procedure anomale.
Chi scrive ha fatto concorsi per tutta la propria vita professionale da consigliere di terza classe in prova del Ministero della sanità, fino a Direttore amministrativo capo servizio.
Certamente in un mondo in cui si diventa Direttore generale di Aziende di rilievo nazionale senza aver fatto mai un concorso da dirigente il fatto di fare concorsi può apparire strano.
Il fatto che in alcune aziende siano stati affidati incarichi a centinaia di persone per coprire posti vacanti ma senza esperire le procedure di legge appare senza dubbio anomalo e in uno Stato di diritto andrebbero presi provvedimenti nei confronti di chi ha avallato questi comportamenti che di sicuro sono illegittimi.  
Ora vedremo cosa dirà la Corte.

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