Venerdì a Latina, presso il liceo Grassi si è tenuta l'assemblea di "Attuare la Costituzione" con la partecipazione del prof. Paolo Maddalena, dei Sindaci di molti Comuni e di varie personalità.
L'oggetto di questo incontro, che segue quelli di Roma, di Milano e di Napoli, era "Il governo del territorio, il coraggio e i beni comuni".
Nel dibattito, che si è protratto fino a sera inoltrata sono intervenute moltissime persone su temi spesso molto specifici.
Per quanto mi riguarda oltre a contribuire all'organizzazione e ad uno dei documenti sulla sanità, ho svolto anche un intervento sugli strumenti per la partecipazione dal basso del governo del territorio.
Sempre più spesso vengono
approvate dal Parlamento norme che prevedono obbligatoriamente una
partecipazione diretta dei cittadini alle scelte proprio per quanto riguarda ad
esempio l’art.22 del D.lgs 56/2016, il Codice dei contratti che stabilisce come
per le grandi opere infrastrutturali aventi impatto rilevante sull'ambiente,
sulle città e sull'assetto del territorio, individuate per tipologia e soglie
dimensionali con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, su
proposta del Consiglio superiore dei lavori pubblici, sia obbligatorio il
ricorso alla procedura di dibattito pubblico.
Il problema è che molti
amministratori e dirigenti vedono queste procedure come un nuovo adempimento,
non riuscendo a percepirne l’importanza quale percorso inclusivo di natura
partecipativa.
Anche se la norma prevista dal
codice dei contratti è circoscritta ad alcune fattispecie specifiche, nulla
vieta che ogni Comune, nell'ambito dell’autonomia riconosciutagli dalla
Costituzione possa inserire nel proprio Statuto disposizioni che allarghino
quest’obbligo ad altre situazioni.
Oggi oltretutto disponiamo di una grande risorsa rappresentata dall'informatica che permetterebbe con poco di fare grandi cose, ma anche qui siamo in grave ritardo.
Occorre che i Comuni si diano una mossa.
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