giovedì 20 settembre 2018

LE PERIFERIE TRADITE RIMANGONO ALLO SBANDO

Il governo ha deciso di bloccare per due anni più di un miliardo e mezzo di euro destinati a progetti di riqualificazione delle periferie, un fondo che era stato approvato dai governi precedenti. L’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) ha criticato duramente la decisione definendola un «furto» e decine di sindaci, compresi alcuni appartenenti alla Lega, hanno protestato.
La decisione di sospendere il fondo è stata presa lunedì 6 agosto quando il Senato, con il parere favorevole del governo, ha approvato all’unanimità un emendamento al cosiddetto “decreto milleproroghe”.
Dopo le ripetute assicurazioni da parte dei più alti esponenti del Governo italiano circa il recupero di fondi per le periferie alla fine c'è stata una chiusura totale.
Il presidente dell'ANCI ha abbandonato la Conferenza unificata affermando che "L'Anci riprenderà le relazioni istituzionali con il governo quando ci sara' l'impegno del Presidente del consiglio e quando ritroveremo in un decreto le risorse che sono state tolte ai comuni".  
Il sottosegretario all''Economia Massimo Garavaglia commentando la protesta di Anci sui fondi del bando periferie ha detto che "Tecnicamente oggi non si poteva fare niente... La volontà e l'impegno di trovare una soluzione nei termini di legge e di procedura c'è sempre" 
Il problema delle periferie delle città metropolitane e dei capoluoghi di provincia è noto e investe direttamente la questione della sicurezza delle città, compito molto sentito da tutti i Sindaci.
E' auspicabile che quanto prima il Governo affronti la questione. 

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