I Punti di Primo Intervento della provincia di Latina, oltre ad essere a rischio a causa di scelte irragionevoli e pericolose per la vita stessa delle persone (vedasi quanto avvenuto appena due mesi fa ad Anagni), presentano una gravissima situazione di precariato in quanto il personale medico utilizzato (circa 35 unità) ha degli incarichi a tempo determinato nell'ambito del contratto per la continuità assistenziale dal 2015, rinnovati già molte volte, senza che si veda una soluzione.
Nonostante questo i medici impiegati hanno proseguito anche per tutta l'estate che è quasi finita, ad assistere codici bianchi, verdi, gialli, ma anche rossi.
Mentre l'assessore D'Amato ha chiesto al Ministero una proroga sulla chiusura dei PPI, forse farebbe bene anche a cercare di capire i motivi dei ritardi della ASL Latina nell'attivazione delle Case della salute, nonché del potenziamento dell'assistenza territoriale e di questa incresciosa situazione del personale.
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