mercoledì 22 giugno 2016

DISCONTINUITA'

Dopo le elezioni la parola che traduce meglio il sentire degli elettori che hanno votato i nuovi Sindaci è DISCONTINUITA' , tutti sentono forte la necessità di cambiare pagina, di dare un nuovo significato al modo di fare politica. 
Anche i Sindaci che sono stati confermati ( in verità molto pochi) capiscono che devono modificare il loro rapporto con le città, con i cittadini, che devono andare incontro ai loro problemi, a cercare di capirli, ma soprattutto che devono cambiare il modo di gestire la pubblica amministrazione e creare un rapporto diverso e più rispettoso con i cittadini, fino ad ora trattati spesso come sudditi.
Mentre la politica, anche se tardi e solo grazie alla doccia fredda che alcuni hanno preso, sembra svegliarsi, quello che mi preoccupa è la posizione della classe dirigente degli enti locali, specialmente quella romana (e non mi riferisco solo al Comune), spesso indolente, arroccata sulle proprie guarentigie, di cui molti comuni mortali ignorano l'esistenza e pronti a difendere la poltrona fino all'ultimo.
Il cambiamento dovrebbe infatti essere portato avanti proprio dalla dirigenza e dai funzionari.
Tutti i tentativi per cambiare questo stato di cose, da Cassese a Bassanini, a Brunetta non sono serviti a nulla, anzi; né ritengo che la nuova riforma preparata dalla Ministra Madia possa raggiungere lo scopo atteso, troppo forte e ramificata è la casta che ha legami forti con il potere politico, con la magistratura amministrativa, ecc. 
Ma oramai la valanga dei cittadini è inarrestabile e oramai moltissimi prendono coraggio e chiedono che ci sia più legalità e trasparenza nelle assunzioni, nell'affidamento dei contratti di fornitura di beni e servizi, nell'utilizzo delle auto blu, nelle opere pubbliche, nella manutenzione, nelle mense scolastiche, negli asili, nella spesa per le manifestazioni estive, ecc....
Gli strumenti ci sono già, da anni, basta volerli utilizzare e rompere il tessuto di legami spesso invisibili che esistono all'interno dei Comuni.

  

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