giovedì 23 giugno 2016

LA DECISIONE DELLA CORTE DEI CONTI NEL GIUDIZIO SUL RENDICONTO GENERALE DELLO STATO DELL'ESERCIZIO 2015

Giovedì 23 giugno 2016, alle ore 11,00, presso la Sede centrale di Viale Mazzini 105, nell'Aula delle Sezioni riunite, la Corte dei conti, presieduta dal Presidente Raffaele Squitieri, alla presenza delle più alte cariche istituzionali, ha pronunciato la decisione nel giudizio sul Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2015.
Sia pur nella cornice esteriore di una cerimonia, si è tenuta oggi in realtà, con le regole proprie del rito giurisdizionale, il giudizio sulla regolarità del Rendiconto dello Stato per l’anno 2015. 
Il presidente ha proposto alcune  brevi considerazioni che, a partire dalla parificazione del rendiconto, si sono estese alle più generali funzioni di controllo che, rafforzate negli ultimi anni, vedono l’Istituto posto a garanzia degli equilibri finanziari dell’intera Amministrazione pubblica.
Il presidente Squitieri ancora una volta ha puntato il dito sulla debolezza della ripresa e sui tagli che stanno penalizzando la funzionalità dei servizi pubblici.
Per quanto riguarda la spesa per il personale dipendente delle pubbliche amministrazioni è da considerare sotto controllo ed ha offerto un contributo assai significativo al miglioramento dei conti pubblici: dal 2010 ad oggi ha determinato risparmi per circa 11 miliardi di euro. A questo risultato ha concorso in primo luogo la diminuzione del numero dei dipendenti pubblici: dal 2008 al 2013 circa il 7% in meno e, negli enti locali, la riduzione è stata invece del 9,5%. Ed hanno concorso il blocco dei rinnovi contrattuali nazionali e la imposizione di tetti alla spesa per la contrattazione decentrata: si può stimare che attualmente la condizione dei dipendenti pubblici sia mediamente ritornata a quella del 2006, con il conseguente azzeramento degli effetti positivi determinati dai rinnovi contrattuali del 2008 e del 2009. Il trattamento economico medio annuale di un dipendente pubblico è pari a circa 31.000 euro e che sia il numero dei dipendenti pubblici del nostro paese che la incidenza del loro trattamento economico sul PIL sono da considerare in linea con i dati medi della Unione Europea. 
Per quanto riguarda il costo delle prerogative sindacali la relazione mette in evidenza che i costi sono calati, anche se essi pesavano nel 2014 per circa 116 milioni di euro. 
Accanto a questi elementi la relazione mette in evidenza la permanenza di una serie di nodi irrisolti che possono produrre conseguenze sempre più negative: l’aumento della età media dei dipendenti pubblici (cd invecchiamento), la persistenza di una loro scarsa qualificazione professionale (il numero dei dipendenti laureati continua ad essere basso), la mancata re-ingegnerizzazione dei procedimenti amministrativi ed il sostanziale fallimento delle politiche che tendono a collegare al merito la erogazione di una parte significativa del trattamento economico accessorio.
Ma sia pur dal linguaggio paludato dei magistrati che sono intervenuti come Angelo Buscema, Presidente di coordinamento delle Sezioni Unite in sede di controllo emergono molte ombre e poche luci : "L'uscita dalla lunga recessione e il riavvio un processo di sviluppo economico e di ripresa dell'occupazione sono segnali importanti, che devono essere colti a pieno e consolidati con una attenta calibratura delle linee di azione dei governi dei paesi europei".
Per la Corte, si tratta di "un bilanciamento particolarmente difficile per l'Italia, dove il recupero della crescita del prodotto lordo, dopo la lunga crisi, appare ancora troppo modesto e, soprattutto in ritardo rispetto alla ripresa in atto negli altri paesi europei".
La relazione del Preidente Squitieri la trovate qui:
http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sezioni_riunite/sezioni_riunite_in_sede_di_controllo/2016/rendiconto_generale_dello_Stato_2015_introduzione_presidente_squitieri.pdf -La relazione del Presidente Buscema la trovate qui:
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Corte-conti-relazione-su-rendiconto-dello-stato-Ripresa-troppo-modesta-in-ritardo-rispetto-agli-altri-Paesi-della-UE-02083f11-91e3-4627-9fde-be3757476919.html

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