domenica 19 giugno 2016

LA PRIMA COSA CHE HANNO FATTO MOLTI ELETTI E' STATA QUELLA DI DICHIARARE CHE SARANNO IL SINDACO DI TUTTI...LO FARANNO ?

Come puntualmente accade appena reso noto l’esito delle votazioni, anche ieri sera alcuni dei vincitore delle vincitrici si sono affrettati a dichiarare che saranno il “Sindaco di tutti”. 
Purtroppo nel recente passato già il giorno dopo i cittadini spesso capivano che si trattava di una delle solite frasi fatte, dietro le quali non c’era nessuna volontà concreta, solo vuota demagogia. 
Sarebbe invece veramente una cosa innovativa ed importante se qualcuno almeno ci provasse ad amministrare la città in nome e per conto di tutti i cittadini.
L’idea di scrivere il mio libro intitolato proprio “il Sindaco di tutti” è nata dalla considerazione che persone prive di qualsiasi esperienza politica o formazione possono arrivare in Consiglio comunale o addirittura essere elette a Sindaco; questo è avvenuto per una serie di motivi che possono essere così riassunti: progressivo venir meno dei partiti politici (almeno così come li abbiamo conosciuti nella seconda metà del secolo scorso) con perdita del rapporto con il territorio, loro inadeguatezza ad affrontare l’evoluzione della società, assenza di selezione della classe dirigente, mancanza di un percorso formativo e di un cursus honorum per i giovani candidati.
Il fatto che arrivino a gestire la cosa pubblica persone nuove ha naturalmente dei lati positivi, per la freschezza delle idee, per una visione diversa delle cose, la motivazione etc., ma può averne anche di negativi se chi assume la carica non conosce il funzionamento della pubblica amministrazione, anche perché può essere paralizzato dalla burocrazia (intesa nel modo peggiore del termine).
Ho ritenuto quindi molto importante fornire uno strumento che non ha la pretesa di essere un manuale per la gestione dell’ente locale, ma vuole servire ad accompagnare il compito talora oneroso di chi si offre per amministrare la cosa pubblica.
Dall'entrata in vigore delle norme per l’elezione diretta del Sindaco sono passati già alcuni decenni, ma non sempre si trovano esempi di Sindaci che curano il rapporto diretto con i cittadini per quanto riguarda le scelte importanti, su cui sono chiamati sempre più spesso a decidere gli organi comunali.
Anche di recente abbiamo assistito molto spesso a scelte autoritarie dettate dalla smania di dover ringraziare chi ha sostenuto la campagna elettorale del neo eletto, mediante il conferimento di incarichi, la modifica della destinazione urbanistica delle aree per fini diversi da quello dell’interesse pubblico, l’affidamento di forniture, etc. 
Il potere connesso con la carica non può essere fine a se stesso, ma deve essere gestito con buonsenso nell'interesse dei cittadini e in maniera controllata.
Spesso sarebbe sufficiente guardarsi intorno e prendere esempio (= copiare) dai Comuni virtuosi che hanno trovato soluzioni intelligenti; è il sistema del best in class (il primo della classe).
Così ho dedicato questo libro è dedicato a tutti quelli che vogliono tentare di introdurre il buon governo della cosa pubblica nell'amministrazione di tutti i giorni, coinvolgendo direttamente i cittadini nella gestione della città per migliorare la qualità della vita.

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