Si è tenuto ieri a Roma, presso la sede dell'ANCI un interessante incontro del FORUM sulle gestioni associate, un tema molto attuale, che tiene desta l'attenzione di tutti gli amministratori comunali.
Il Presidente del Consigli o nazionale dell'ANCI Enzo Bianco ha annunciato che l'ANCI chiederà al governo di approvare un collegamento ordinamentale alla prossima legge di Stabilità con cui mettere organicamente mano al tema delle gestioni associate, prevedendo una revisione complessiva, eventualmente ponendo mano ad un ‘secondo tempo’ della legge Delrio.
Fino ad ora si sono sprecati i convegni per parlare di questo problema ma è finito il tempo delle parole, occorre passare più concretamente ai fatti.
A sua volta il vice Presidente dell'ANCI Matteo Ricci ha espresso il pensiero che si debba passare dalla logica dell’aggregazione secondo il criterio demografico a quella per bacini omogenei, soprattutto nel momento in cui si affronta una riforma che andrà a svuotare il potere delle province che potrebbero persino scomparire dalla Carta Costituzionale. Allo “svuotamento dei livelli di intermedi di governance territoriale non potrà che corrispondere il rafforzamento del ruolo dei Comuni. Gli enti di area vasta - sempre secondo Ricci - dovranno aggregare almeno tre funzioni e partendo dalle funzioni di scuola e trasporti estendersi ad altre funzioni, cercando anche di coordinare e unificare la normativa regionale.
Sono anni che i Comuni lavorano sull'idea delle gestioni associate, ma a livello legislativo la confusione è ancora notevole a causa dei ricorsi pendenti sulle leggi emanate e sui ritardi del governo oltre che di alcune regioni.
Il Presidente del Consigli o nazionale dell'ANCI Enzo Bianco ha annunciato che l'ANCI chiederà al governo di approvare un collegamento ordinamentale alla prossima legge di Stabilità con cui mettere organicamente mano al tema delle gestioni associate, prevedendo una revisione complessiva, eventualmente ponendo mano ad un ‘secondo tempo’ della legge Delrio.
Fino ad ora si sono sprecati i convegni per parlare di questo problema ma è finito il tempo delle parole, occorre passare più concretamente ai fatti.
A sua volta il vice Presidente dell'ANCI Matteo Ricci ha espresso il pensiero che si debba passare dalla logica dell’aggregazione secondo il criterio demografico a quella per bacini omogenei, soprattutto nel momento in cui si affronta una riforma che andrà a svuotare il potere delle province che potrebbero persino scomparire dalla Carta Costituzionale. Allo “svuotamento dei livelli di intermedi di governance territoriale non potrà che corrispondere il rafforzamento del ruolo dei Comuni. Gli enti di area vasta - sempre secondo Ricci - dovranno aggregare almeno tre funzioni e partendo dalle funzioni di scuola e trasporti estendersi ad altre funzioni, cercando anche di coordinare e unificare la normativa regionale.
Sono anni che i Comuni lavorano sull'idea delle gestioni associate, ma a livello legislativo la confusione è ancora notevole a causa dei ricorsi pendenti sulle leggi emanate e sui ritardi del governo oltre che di alcune regioni.
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