lunedì 12 dicembre 2016

IL NUOVO GOVERNO DOVRA' ADOTTARE MOLTI PROVVEDIMENTI PER DARE ATTUAZIONE ALLE LEGGI E AI DECRETI EMANATI IN QUESTI ANNI, L'ARRETRATO E' NOTEVOLE, MA....

PALAZZO CHIGI DI NOTTE 
Entro domani l'Italia avrà un nuovo Governo, molti i provvedimenti delle riforme che attendono di essere completati (mancano molti decreti di attuazione del D.lgs 50/2016 (il codice dei contratti) come di parti della riforma della P.A. e di altre leggi che dovranno essere adottati dai nuovi Ministri.
Nello stesso tempo ci sono molte leggi annunciate (spesso con grande enfasi dal Governo Renzi) che sono stati approvati solo da un ramo del Parlamento. 
Openpolis (l'ottima associazione che si occupa di rendere trasparenti di dati della P.A.) ha provato a contare i disegni di legge approvati in un ramo, il cui iter verrebbe interrotto se si dovesse andare alle urne e sarebbero ben 74: dallo ius soli, al cyberbullismo, fino alla riforma dei partiti, il cognome dei figli e il reddito di inclusione. 
Il presidente Mattarella ha cercato di dare continuità ma non sarà difficile riprendere il percorso perché probabilmente potrebbero cambiare i rapporti di forza in Parlamento. 
Il nuovo Governo dovrà avere la fiducia dalle Camere. 
Com'è noto nel caso in cui una proposta di legge non riesca a completare il proprio decade con la fine della legislatura e quindi deve essere ripresentata.
Se finisse la legislatura decadrebbero anche tutte le mie Petizioni:
  • Quella che prevede l'obbligo della residenza per potersi candidare negli enti locali
  • Quella per l'abrogazione delle norme che prevedono il voto disgiunto 
  • Quella per regolamentare l'attività dei lobbisti in Parlamento e nella P.A.
  • Quella per l'introduzione dell' insegnamento di etica laica in alternativa all'ora di religione
Nel frattempo la petizione che avevo presentato alla Camera per chiedere la modifica della L. 124/2015 per la parte relativa alla figura del Segretario comunale è da ritenersi decaduta in quanto la Corte Costituzionale con la nota sentenza n. 251/2016 ha ritenuto che la norma fosse in contrasto con la Costituzione.

Nessun commento:

Posta un commento