giovedì 15 dicembre 2016

LE PROVINCE RESTERANNO PAZIENTEMENTE IN ATTESA DELLA RIFORMA?

FOTO DI"FORMICHE.NET"
L'art. 51 della legge 5672014 (c.d. legge Delrio) stabilisce che "In attesa della riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione e delle relative norme di attuazione, le province siano disciplinate dalla medesima legge 56/2014; pertanto restano in vigore gli artt. 54 e seguenti.
Qualcuno sembra che, finalmente, si sia svegliato e che stia cominciando a prendere corpo l'idea che questa legge, dopo la sconfitta del referendum confermativo possa presentare degli elementi di incostituzionalità.
Come si può fare infatti a rimanere appesi ad una riforma costituzionale bocciata?
E' legittimo quanto è stato fatto smantellando di fatto le province dal punto di vista politico, operativo e finanziario?
Con questo sistema i tributi provinciali seguitano ad essere in vigore ma non finiscono più nelle casse delle province per garantire l'erogazione dei servizi ancora di competenza delle province, ma finiscono allo Stato, per cui le province sono in ginocchio.Così su sito dell'UPI leggiamo:
“Il nuovo Governo deve porre tra le priorità il varo di un decreto legge per risolvere l’emergenza bilanci delle Province e delle Città metropolitane che, dopo il referendum, continuano a dover assicurare alle comunità servizi da cui dipende la sicurezza stessa dei cittadini”.È quanto definito nel documento approvato dal Comitato Direttivo delle Province italiane, che si è riunito oggi a Roma per fare le prime valutazioni sul post referendum e analizzare lo stato dei bilanci degli enti.La richiesta principale dei Sindaci Presidenti di Provincia è l’azzeramento della manovra aggiuntiva per il 2017 attraverso il riparto del fondo per gli enti territoriali previsto dalla Legge di Bilancio con l’assegnazione alle Province di 650 milioni e 250 milioni alle Città metropolitane e l’implementazione delle risorse destinate a finanziare gli interventi di messa in sicurezza e gestione di 130 mila chilometri di strade, di 5100 scuole superiori e per le politiche di contrasto al.al dissesto idrogeologico.

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