martedì 20 dicembre 2016

LA RESILIENZA DEGLI ELETTORI

In questi ultimi anni i Governi che si sono succeduti hanno fatto di tutto per mettere alla prova il livello di resilienza (intesa come la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà) dei nostri elettori. Avendo prescelto come metodo quello del "trials and errors" si procede molto spesso a tentoni per saggiare anticipatamente le reazioni del popolo con dichiarazioni che lasciano molto spesso preoccupati.
L'ultima uscita del Ministro del Lavoro sui giovani che sono costretti a cercare lavoro all'estero per una evidente impossibilità a trovarlo in Italia (da addebitarsi anche allo stesso titolare del Dicastero) è stata veramente emblematica.
Gli elettori il 4 dicembre, chiamati alle urne quasi provocatoriamente per un referendum confermativo voluto dal Governo, hanno già cercato di far capire come la pensano, svegliando alle 24 dello stesso giorno il premier dai suoi sogni di gloria.
Le ondate di corruzione che attraversano quasi quotidianamente il Paese sono un segnale che avrebbe fatto capire a chiunque che c'è ancora molto da fare per la riforma della Pubblica amministrazione centrale e locale; di sicuro la strada da percorrere non è quella di smantellare i sistemi di controllo interni o di crearne alcuni virtuali.
Ora bisogna mettere i piedi per terra e fare le cose che servono per assicurare la governabilità, ponendo fine una volta per tutte  agli esperimenti e alle provocazioni.
La prima cosa da fare è quella di potenziare realmente i controlli esterni ed interni prevedendo sanzioni concrete ed immediate a tutti i livelli.
Ma il potere di controllo più importante l'hanno gli elettori che purtroppo possono ancora esprimerlo solo con il voto perché le forme di partecipazione, specialmente a livello locale, benché previste dalla legge non vengono messe in atto degli amministratori locali senza che ci si possa far nulla poiché la norma è priva di sanzione.
Gli elettori hanno già dato, anche perché oramai in Italia si è raggiunto un livello di pressione fiscale tra i più elevati che come corrispettivo offre servizi pubblici che sono tra quelli di più basso livello di qualità in Europa.
Questo mentre vengono acquistati strumenti di guerra costosissimi e i nostri governanti vivono in un mondo sempre più distaccato dalla realtà quotidiana della maggioranza del Paese.
Se c'è qualcuno che deve ancora giocare, gli si faccia una stanza dove possa divertirsi senza creare problemi al Paese.
Non sapendo come fare alcuni c.d. politici sbrigativamente accusano di populismo chi cerca di far capire che le cose non possono andare avanti così, penso che la resilienza degli elettori abbia raggiunto un livello di non ritorno, chi non lo capirà ora se ne renderà conto al momento in cui si apriranno le urne.


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