L'8 giugno scorso, presso il Ministero della Semplificazione e della Pubblica Amministrazione – Palazzo Vidoni – Sala Giannini – è stata presentata la "Relazione 2016 sul costo del lavoro pubblico" deliberata il 16 maggio 2016 dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti ai sensi dell' articolo 60 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
Sono intervenuti il Ministro Maria Anna Madia, il Presidente della Corte dei conti Raffaele Squitieri, il Presidente dell’Aran Sergio Gasparrini, l’Ispettore Generale Capo IGOP Ines Russo e, per le Sezioni riunite, il Pres. Sez. Angelo Buscema e il Cons. Mario Nispi Landi.
Secondola Corte il progressivo innalzamento dell’età anagrafica, dovuto al blocco del turn over, si è riflettuto negativamente sulla propensione all'innovazione ed al cambiamento, sulla necessaria reingegnerizzazione delle procedure, sull'utilizzo di nuove tecnologie, sulla auspicata introduzione di metodi manageriali di gestione. Più volte la Corte ha sottolineato come le politiche di personale non sono mai state correlate al miglioramento della produttività del settore pubblico, attraverso l’introduzione di un reale meccanismo incentivante e premiale, basato sull'introduzione di un effettivo sistema di valutazione della produttività individuale e collettiva.
Le osservazioni della Corte hanno trovato conferma nel Country report 2016, relativo all’Italia, predisposto dalla Commissione dell’Unione europea. Sulla base di una complessa batteria di indicatori, il citato rapporto evidenzia che l’efficienza e l’efficacia del settore pubblico italiano sono decisamente inferiori alla media dell’Unione europea. Tra le cause alla base del non positivo giudizio, la Commissione sottolinea il non chiaro riparto di competenze tra amministrazioni centrali ed autonomie locali, con sovrapposizioni, duplicazioni di interventi e una significativa conflittualità istituzionale. Sotto osservazione l’età media del personale i titoli di studio necessari per l’accesso al lavoro pubblico (solo il 18 per cento dei pubblici dipendenti sono in possesso di un diploma di laurea)8 , la mancata reingegnerizzazione dei procedimenti, la scarsa attenzione alla formazione specifica del personale, il permanere di una forte dipendenza della dirigenza pubblica nei confronti della politica e, non ultimo, una diffusa corruzione.
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