venerdì 10 giugno 2016

SABAUDIA: IL BILANCIO DEL VERDE

Il taglio dei pini in via Principe di Piemonte due anni fa
La legge 14 gennaio 2013, n. 10 reca norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani ed ha introdotto nuove disposizioni in materia di cura del verde urbano. Entro un anno dalla data di entrata in vigore delle citate disposizioni, il Comune avrebbe dovuto provvedere a censire e classificare gli alberi piantati, nell'ambito del rispettivo territorio, in aree urbane di proprietà pubblica, ma non risulta che ciò sia avvenuto. 
In attuazione degli indirizzi definiti nel piano forestale nazionale, i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti (come Sabaudia) , entro sei mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente e di ciascun minore adottato, dovrebbero porre a dimora un albero nel territorio comunale. Il termine si applica tenendo conto del periodo migliore per la piantumazione. Alle piantumazioni di cui alla presente legge non si applicano le disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al D.lgs n.42/2004, salvo che il sito sia sottoposto a vincolo monumentale.
Da quanto risulta i parchi urbani del centro cittadino sono stati sottoposti in questi ultimi anni a potature e abbattimenti in misura rilevante, senza che sia stato piantato alcun nuovo albero, alterando proprio quella che era la caratteristica di “città verde” voluta dai progettisti, né risulta che siano stati rispettati gli artt. 6 e 7 della prefata legge, specialmente per quanto riguarda le periferie.
Quella che da molti è stata definita “La città giardino” rischia di cambiare i suoi connotati.
La meravigliosa alberata di via Principe di Piemonte che conduceva al lago è stata decimata eliminando quasi tutti i pini e senza ripiantarne alcuno.
Contemporaneamente non si è fatto nulla per frenare la distruzione del verde privato conseguente alla trasformazione delle villette in palazzi di quattro piani. 
Le cose non sono andate meglio per la manutenzione che avrebbe dovuto rispettare il D.M. 13 dicembre 2013 recante i criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio del verde pubblico e dalla quale si sarebbero potuti ricavare scarti vegetali che avrebbero potuto essere consegnati alle famiglie bisognose.come avviene nella città di Roma.

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