giovedì 9 giugno 2016

LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME, DOPO AVER INCASSATO LA SOSPENSIONE DELLE PROCEDURE AVVIATE DAL MEF PER RIVALERSI DELLE SANZIONI DELLA U.E. HANNO PRESENTATO UNA PROPOSTA ARTICOLATA

Le Regioni e Province autonome il 26 maggio scorso hanno approvato un documento in merito alla procedura avviata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per il recupero delle somme dovute dall'Italia all'Unione europea a seguito della sentenza di condanna della Corte di Giustizia europea nella causa cd. “discariche abusive”, e condividono la necessità di una valutazione attenta di ogni singola fattispecie di violazione e delle responsabilità oggettive degli enti coinvolti, anche al fine di evitare contenziosi; il testo del documento è il seguente:
PREMESSO CHE
a. il 24 marzo 2016, il Governo ha informato la Conferenza Stato Regioni relativamente alla quantificazione e ai criteri di riparto degli oneri finanziari derivanti dalla condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia europea con la sentenza del 2 dicembre 2014 (Causa C196/13), nonché sull’attivazione della procedura di rivalsa a carico delle amministrazioni responsabili ai sensi dell’art. 43, comma 9 bis, della legge 234 del 2012;
b. a seguito di tale informativa il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha provveduto a notificare con apposita nota indirizzata alle Regioni e agli Enti locali interessati l’attivazione della suddetta procedura di rivalsa;
c. le Regioni e le Province autonome hanno esaminato le criticità formali e di merito della procedura avviata, individuando un percorso comune di confronto con il Governo sui criteri di attribuzione delle responsabilità, applicabili a tutte le discariche oggetto della condanna;
d. le Regioni e le Province autonome contestano che con l’azione di rivalsa il Governo intenda trasferire l’intero onere finanziario della condanna sulle Regioni e gli Enti locali senza una preventiva e approfondita valutazione caso per caso, che tenga conto delle diverse problematiche tecniche territoriali e dei vari siti oggetto di infrazione;
e. le Regioni e le Province autonome hanno condiviso la necessità di approfondire le diverse problematiche, ritenendo utile in tal senso la sospensione dei termini fissati nella nota del MEF;
f. il 18 maggio 2016, su richiesta della Conferenza delle Regioni e dell’Anci, si è svolta una riunione tecnica di confronto con le amministrazioni centrali, nel corso della quale è emersa la necessità di approfondire:
- l’istruttoria eseguita dal Ministero dell’Ambiente ai fini della rivalsa;
- gli elementi di difesa utilizzati dalle competenti amministrazioni centrali in tutte le fasi della procedura di infrazione;
- la valutazione caso per caso delle tipologie di siti interessati (SIN/non SIN), di interventi effettuati (rimozione rifiuti, bonifica, messa in sicurezza), della competenza amministrativa, del rispetto del principio di sussidiarietà e del corretto esercizio dei poteri sostitutivi.
Tutto ciò premesso, le Regioni e Province autonome
1. manifestano la propria ferma contrarietà rispetto alle determinazioni assunte dal Governo per il tramite del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ritenendole lesive degli interessi delle amministrazioni regionali e locali coinvolte e ritengono, pertanto, necessario che siano immediatamente sospesi i termini del procedimento di rivalsa;
2. rilevano l’inosservanza e la non corretta applicazione delle procedure previste per tali casi dalla Legge 234 del 2012 artt. 41 e 43, commi 5, 6 e 7, e dall’Accordo stipulato il 24 gennaio 2008 in Conferenza Unificata;
3. propongono al Governo, in coerenza con il principio di leale collaborazione, di condividere un percorso tecnico al fine di individuare possibili soluzioni condivise, con particolare riferimento all’identificazione delle responsabilità e dei criteri finalizzati ad una idonea ed equa ripartizione delle sanzioni;
4. propongono al Governo che la metodologia e i criteri di cui al punto precedente tengano conto degli elementi di specificità di seguito indicati:
- valutazione caso per caso secondo la tipologia di situazione (abbandoni, discariche abusive, discariche autorizzate e SIN/non SIN, e/o effettive conseguenze dannose per l’ambiente, e/o contestazioni su aspetti meramente formali), azioni passate espletate su ciascun sito (interventi effettuati, finanziamenti regionali, procedimenti amministrativi);
- ripartizione della responsabilità sulla base del riparto interno delle competenze (costituzionale e amministrativa, sussidiarietà nella risoluzione del caso e poteri sostitutivi).

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