giovedì 9 giugno 2016

A PIEDI NUDI NEL PARCO


Il 1° giugno scorso l'Ente Parco nazionale del Circeo ha approvato il rendiconto dell'esercizio 2015. Nonostante i gravi problemi più volte denunciati l'esercizio chiude con un rilevante avanzo di amministrazione pari ad € 764.265,71 il che per un ente pubblico non è un buon sintomo in quanto il principio è quello della chiusura i pareggio, è sbagliato chiudere in disavanzo, ma è sbagliato anche chiudere in avanzo, perché significa che non sono stati spese le risorse a disposizione per il raggiungimento dei fini istituzionali. Del resto la situazione del parco è sotto gli occhi di tutti.
Notevoli le criticità evidenziate anche dallo stesso presidente dell'ente, tra le quali la prima e più grave di ogni altra è rappresentata dalla carenza di personale (lamentela che mai come in questo caso corrisponde a verità), ma non da meno è la questione dei rapporti con il Corpo Forestale. 
Tra le collaborazioni istituzionali citate c'è il Protocollo sottoscritto con il Comune di Sabaudia per la vigilanza sul Piano Utilizzo Arenili, ma non risulta che la commissione incaricata si sia più riunita da molto tempo; lo stesso dicasi per l'altro protocollo con la regione per la demolizione degli immobili abusivi visto che vede un numero rilevante di abusi ancora non abbattuti.
Una questione ancora irrisolta è rappresentata dal rapporto ancora difficile tra Parco e popolazione del territorio che in gran parte mal sopporta i vincoli esistenti.
Nella relazione mentre viene riferito di una indagine sulle abitudini alimentari dei cormorani viene ignorato totalmente l' emanazione nel 2015 del D.M 10 marzo 2015 recante le Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette e non vi è traccia delle iniziative assunte per avviare una procedura per la riduzione di tali  sostanze dannose alla salute dell'uomo e degli animali, altro che MAB; la situazione è tanto grave che quest' anno l' Ispra ha assegnato all'area del Parco il bollino rosso per la presenza di pesticidi nelle acque superficiali e nalla falda acquifera ben oltre i limiti consentiti.
Anche per quanto riguarda la gestione del patrimonio immobiliare ci sono problemi come ad esempio il Casale Circerchia, per il quale erano iniziati dei lavori poi non portati a termine, tanto che l'edificio è in uno stato di totale abbandono. 
La Relazione del Collegio dei revisori naturalmente ha sottolineato in negativo la presenza di un avanzo di amministrazione così rilevante, specialmente in relazione all'entità complessiva del bilancio dell'ente.
Nel frattempo il Piano del Parco e il Regolamento sono ancora fermi in regione. Manca ancora il Piano socio economico. 
Una gestione che dovrà essere corretta al più presto.

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