Molti di questi ospedali sono antichissimi e risalgono ad alcuni secoli fa (come ad esempio il San Giacomo di Roma che fu costruito nel 1339).
Nei secoli questi nosocomi hanno visto passare ogni tipo di amministratori, dalla gestione religiosa a quella politica, fino ai tecnici che oggi gestiscono le ASL e sono stati testimoni delle modifiche della società, ma anche della storia della medicina, delle epidemie, ecc.
Qualsiasi manager privato non lascerebbe andare in malora queste strutture che spesso si trovano al centro delle città, quindi in una posizione privilegiata per offrire assistenza socio-sanitaria alla popolazione anziana con scarsa mobilità. Perché non si vuole comprendere questo e si lasciano degradare strutture che hanno offerto dignitosamente i loro servizi talora per secoli attraversando tutta la storia dell'assistenza: da opere pie ad IPAB, per poi divenire enti ospedalieri con la riforma Mariotti fino a non avere propria personalità giuridica ed essere assorbite dalle USL che le hanno gestite fino alla inevitabile chiusura in quanto oramai inadeguate ad ospitare tutte le tecnologie offerte dalla scienza moderna. Ma è stato un errore abbandonarle e non ridargli una nuova vita come presidi socio sanitari a livello locale destinati agli anziani, ai cronici, ai soggetti fragili, che vanno assistiti a livello locale.
Gli spazi, spesso molto grandi potrebbero essere utilizzati anche come case famiglia per anziani autosufficienti che gradirebbero la collocazione centrale di queste strutture dato che si tratta di soggetti che non abbandonano volentieri i luoghi dove sono nati.
Sarebbe un investimento sulle persone ma forse troppi amministratori guardano da un'altra parte.
Una mia proposta del 1992 proprio volta a ridare vita alla struttura che è nell'immagine, il vecchio ospedale di Alatri, fu bocciata dalla regione che ha preferito lasciarla andare in malora,
Nei secoli questi nosocomi hanno visto passare ogni tipo di amministratori, dalla gestione religiosa a quella politica, fino ai tecnici che oggi gestiscono le ASL e sono stati testimoni delle modifiche della società, ma anche della storia della medicina, delle epidemie, ecc.
Qualsiasi manager privato non lascerebbe andare in malora queste strutture che spesso si trovano al centro delle città, quindi in una posizione privilegiata per offrire assistenza socio-sanitaria alla popolazione anziana con scarsa mobilità. Perché non si vuole comprendere questo e si lasciano degradare strutture che hanno offerto dignitosamente i loro servizi talora per secoli attraversando tutta la storia dell'assistenza: da opere pie ad IPAB, per poi divenire enti ospedalieri con la riforma Mariotti fino a non avere propria personalità giuridica ed essere assorbite dalle USL che le hanno gestite fino alla inevitabile chiusura in quanto oramai inadeguate ad ospitare tutte le tecnologie offerte dalla scienza moderna. Ma è stato un errore abbandonarle e non ridargli una nuova vita come presidi socio sanitari a livello locale destinati agli anziani, ai cronici, ai soggetti fragili, che vanno assistiti a livello locale.
Gli spazi, spesso molto grandi potrebbero essere utilizzati anche come case famiglia per anziani autosufficienti che gradirebbero la collocazione centrale di queste strutture dato che si tratta di soggetti che non abbandonano volentieri i luoghi dove sono nati.
Sarebbe un investimento sulle persone ma forse troppi amministratori guardano da un'altra parte.
Una mia proposta del 1992 proprio volta a ridare vita alla struttura che è nell'immagine, il vecchio ospedale di Alatri, fu bocciata dalla regione che ha preferito lasciarla andare in malora,
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