martedì 29 novembre 2016

RECEPITA LA CARTA EUROPEA DEI RICERCATORI

Con il D.lgs 218/2016 è stata recepita dallo Stato la Carta Europea dei ricercatori che così recita:
Gli Enti nei propri statuti e regolamenti, recepiscono la Raccomandazione della Commissione Europea dell'11 marzo 2005 riguardante la Carta Europea dei ricercatori e il Codice di Condotta per l'Assunzione dei Ricercatori (2005/251/CE), tengono conto delle indicazioni contenute nel documento European Framework for Research Careers, e assicurano tra l'altro, ai ricercatori e ai tecnologi: 
a) la liberta' di ricerca; 
b) la portabilita' dei progetti; 
c) la diffusione e la valorizzazione delle ricerche; 
d) le necessarie attivita' di perfezionamento ed aggiornamento; 
e) la valorizzazione professionale; 
f) l'idoneita' degli ambienti di ricerca; 
g) la necessaria flessibilita' lavorativa funzionale all'adeguato svolgimento delle attivita' di ricerca; 
h) la mobilita' geografica, intersettoriale e quella tra un ente e un altro; 
i) la tutela della proprieta' intellettuale; 
l) la possibilita' di svolgere specifiche attivita' di insegnamento in quanto compatibili con le attivita' di ricerca; 
m) adeguati sistemi di valutazione; 
n) rappresentanza elettiva di ricercatori e tecnologi negli organi scientifici e di governo degli enti. 
I ricercatori e i tecnologi devono: 
a) osservare le pratiche etiche riconosciute e applicate nelle rispettive discipline di ricerca; 
b) operare nella previa osservanza dei vincoli procedimentali vigenti; 
c) assicurare una gestione finanziaria dei fondi utilizzati nel rispetto dei vincoli di trasparenza ed efficienza contabile; 
d) operare nel rispetto delle precauzioni sanitarie e di sicurezza; 
e) assicurare la protezione e la riservatezza dei dati trattati; 
f) favorire la divulgazione delle attivita' di ricerca; 
g) rendere verificabili le attivita' di ricerca espletate; 
h) garantire un aggiornamento professionale continuo. 
A decorrere dal 2018, i Ministeri vigilanti sugli enti interessati, entro il mese di aprile di ciascun anno, effettuano il monitoraggio sull'attuazione delle prescrizioni del D.lgs 218/2016  da parte degli Enti vigilati nonche' della Raccomandazione della Commissione Europea dell'11 marzo 2005 riguardante la Carta Europea dei ricercatori e il Codice di Condotta per l'Assunzione dei Ricercatori (2005/251/CE) e del documento European Framework for Research Careers. 
Ai fini dell'attivita' di monitoraggio i Ministeri vigilanti verificano in particolare: 
a) l'adeguamento degli statuti e dei regolamenti alle prescrizioni del presente decreto e ai documenti internazionali 
b) l'elaborazione di prassi applicative virtuose; 
c) l'adozione di adeguate iniziative di formazione, comunicazione istituzionale, informazione e disseminazione dei risultati delle ricerche; 
d) la programmazione di iniziative di collaborazione pubblico-pubblico e pubblico-privato; 
e) l'adozione di specifiche misure volte a facilitare la liberta' di ricerca e la portabilita' dei progetti; 
f) l'individuazione di misure adeguate per la valorizzazione professionale e la tutela della proprieta' intellettuale connesse anche a strumenti di valutazione interna; 
g) l'efficacia delle forme di partecipazione di ricercatori e tecnologi alle fasi decisionali per la programmazione e attuazione della ricerca; 
h) il rientro in Italia di ricercatori e tecnologi di elevata professionalita' e competenza e il livello di competitivita' e attrattivita' delle strutture di ricerca italiane per i ricercatori stranieri; 
i) l'equilibrio tra sostegno alle attivita' di ricerca e programmazione finanziaria. 
Per l'efficacia dell'azione di monitoraggio di cui al comma 3, a decorrere dall'anno 2018, nel Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) e nei suoi aggiornamenti annuali sono riportati, in apposita sezione, ulteriori specifici indicatori e risultati attesi. 
Gli esiti dell'attivita' di monitoraggio sono illustrati in una apposita e dettagliata relazione annuale, anche recante la dimostrazione dei risultati attesi, che ogni Ministero vigilante dovrà trasmettere, entro il mese di settembre di ogni anno, al Parlamento e pubblicare sul proprio sito istituzionale.
Molto interessanti le norme che prevedono la premialità dei riccercatori.

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