martedì 15 novembre 2016

PUBBLICATO IL PIANO D'AZIONE PER LA TUTELA DEI DIRITTI E LO SVILUPPO DEI SOGGETTI IN ETA' EVOLUTIVA

Sul Supplemento Ordinario della gazzetta ufficiale n. 267 del 15 novembre è stato pubblicato Il Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva è uno strumento di indirizzo che risponde agli impegni assunti dall’Italia per dare attuazione ai contenuti della Convenzione sui diritti del fanciullo, sottoscritta a New York il 20 novembre 1989 e ai suoi Protocolli opzionali. In particolare l’art. 4 della Convenzione, ratificata con la legge n. 176 del 27 maggio 1991, prevede che gli Stati parte prendano tutte le iniziative utili sul piano legislativo e amministrativo per implementare i diritti stabiliti nella Convenzione e nei Protocolli, questi ultimi ratificati con la legge n. 46 del 11 marzo 2002. Il Piano di Azione, quale strumento programmatico e di indirizzo, e il suo monitoraggio, quale modalità imprescindibile per un controllo efficace dei progressi raggiunti e la verifica dell’impatto delle politiche adottate a favore dei bambini, si collocano a pieno titolo tra gli adempimenti degli impegni assunti dall’Italia anche a livello sovranazionale. I contenuti evidenziati di volta in volta nei diversi Piani di azione rimandano esplicitamente ai principi enunciati nella CRC (Convention on the Rights of Child), che costituiscono perciò la cornice più ampia entro cui le direttive del Piano si pongono per fissare le priorità di ogni biennio. Questi principi vengono spesso riassunti nello schema delle tre “P”, cioè provision, protection e promotion: i provision rights sono quelli che si riferiscono all’accesso a servizi o beni materiali e immateriali (es. il diritto all’educazione o il diritto alla salute); i protection rights, diritti che prevedono la protezione da situazioni di rischio, danno e pericolo (es. abuso e maltrattamento); e infine, i participation (o promotion) rights sono i diritti che riconoscono il ruolo attivo del bambino come agente di cambiamento e portatore di idee e opinioni che devono essere prese sul serio. Attorno a questi tre principi trasversali si articolano i contenuti del Piano. Il Piano di Azione viene predisposto dall’Osservatorio nazionale e proposto al Consiglio dei ministri dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle politiche per la famiglia, ed è adottato con decreto dal Presidente della Repubblica. La costruzione della proposta di Piano di Azione si è realizzata in seno all’Osservatorio nazionale, istituito con legge n. 451/1997 e nuovamente regolamentato con D.P.R. 103/2007, che costituisce la base istituzionale e sociale in grado di garantire un contributo competente, articolato e partecipato alla definizione dell’azione del governo nel campo delle politiche per l’infanzia.
Il testo integrale del Piano lo trovate qui 

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