martedì 29 novembre 2016

LA REGOLA "CATCH ALL"

Con la locuzione "catch all" si vuole intendere in diritto costituzionale il partito pigliatutto ed è quello che avverrebbe se passasse il Sì.
Infatti il Senato, grazie al nuovo sistema elettorale di secondo grado verrebbe ad avere una forte maggioranza rispecchiando quelle delle regioni, che a loro volta verrebbero ad avere un peso molto differenziato l'una dall'altra, avendo previsto una rappresentanza minima di due senatori alle regioni più piccole come la Valle d'Aosta.
Anche la Corte Costituzionale (Titolo VI della Costituzione) si troverebbe in una situazione molto diversa dall'attuale sia dal punto di vista della composizione che per quanto riguarda le sue competenze.
Per quanto riguarda la composizione pur restando fissato il numero in quindici giudici, un terzo (5) viene sempre nominato dal presidente della Repubblica, un altro terzo (5) è ancora  nominato dalle magistrature ordinaria ed amministrativa dal parlamento in seduta comune, per quanto riguarda il restante terzo (5) ora tre sono nominati dalla Camera e due dal Senato, con la conseguenza che aumenta di fatto il potere della maggioranza nei confronti della minoranza in entrambi i rami del Parlamento.
A questo si aggiunge il fatto che i  giudici della Corte costituzionale che nomina il Parlamento sono eletti da ciascuna Camera, a scrutinio segreto e con la maggioranza dei due terzi dei propri componenti. Per gli scrutini successivi al terzo è sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei componenti di ciascuna Camera. Questo rafforza ulteriormente il potere dalla maggioranza a danno del rispetto delle opposizioni la cui presenza è indispensabile in qualsiasi sistema democratico in quanto senza di essa si assiste allo strapotere della maggioranza.
In concreto questa modifica, sempre che passi il Sì, troverebbe applicazione alla cessazione dalla carica dei giudici della corte costituzionale nominati dal parlamento in seduta comune, mediante attribuzione, alternativamente e nell'ordine alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica.

Nessun commento:

Posta un commento