Con deliberazione n. 505
del 15 novembre scorso il Commissario Straordinario della ASL Latina ha
adottato una proposta di modifica dell'Atto aziendale della stessa ASL
approvato dal precedente DG Caporossi con deliberazione n. 86/2015.
Si tratta di modifiche
organizzative che, come si legge nelle premesse dell'atto riguardano
essenzialmente:
- potenziamento delle funzioni di
staff alla Direzione generale
- semplificazione e
ottimizzazione della "line" tecnico-amministrativa
- potenziamento della funzione di
committenza e di governo aziendale periferico
- semplificazione del
dipartimento delle Professioni sanitarie
- consolidamento e
razionalizzazione della rete ospedaliera.
In sostanza viene
aumentato il numero delle Unità Operative Complesse dello "staff"
accentrando il potere presso la Direzione generale che viene ad avere
addirittura ben nove UOC con un appesantimento notevole.
Nello stesso tempo si
nota che il complesso dei dirigenti amministrativi è ridotto a sette, cui si
aggiungono due avvocati, due sociologi, un analista, un architetto e un
ingegnere. Si deve supporre che la responsabilità di alcune funzioni di staff
prettamente amministrative sia stata affidata a personale appartenente al ruolo
sanitario, distogliendolo così dalle funzioni proprie.
Per quanto riguarda le
funzioni di "line" si rileva la soppressione della UOC "Sistemi
informativi" proprio in un momento in cui l'informatica oramai ha assunto
un ruolo importantissimo nella sanità; la spiegazione è che questa materia sarà
gestita dalla ASL di Frosinone in quello che viene definito "Dipartimento
operational", che dovrà gestire anche il provveditorato, il tecnico e il
patrimonio; dal che ci si augura che le cose possano andare meglio di adesso
che esistevano strutture di maggiore prossimità?
E' prevista una diversa
organizzazione dei distretti e qui si vede una maggiore conoscenza dei problemi
pratici, peraltro non c'è un riferimento alle strutture che dovranno poi essere
utilizzate per la gestione e l'erogazione dei servizi dato che in tutto l'Atto
aziendale si parla solo di sfuggita ed una sola volta delle Case della salute e
questo nonostante gli impegni assunti anche di recente dal presidente
Zingaretti su questo tema. Pertanto non si comprende come sarà possibile gestire i Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) che ancora non decollano.
Viene alleggerito il
Dipartimento delle professioni sanitarie rispetto al passato e questa sembra
una soluzione giusta.
Per quanto riguarda il
c.d. consolidamento della rete ospedaliera si assiste invece all'ennesima
formalizzazione di riduzioni di posti letto avvenute anche in contrasto con le
direttive della regione Lazio, per cui il numero dei letti pubblici è ancora
inferiore agli standard previsti dal D.I. n. 70/2015.
Manca ancora l'adozione
del Piano strategico un documento obbligatorio le cui Linee Guida sono state dettate dal Presidente
Zingaretti con il DCA U00251/2014, nè è noto quando questo avverrà.
Il numero dei posti letto del presidio ospedaliero Centro rimane invariato a n. 148 letti divisi in due ospedali che sono proprio quelli di più recente costruzione e che potrebbero essere utilizzati in maniera migliore per dare risposte specialistiche alla popolazione di tutta la provincia.
Per quanto riguarda l'organizzazione il numero delle UOC è contenuto nel numero massimo consentito, ma, come sinteticamente illustrato l'organizzazione è molto più centralizzata, il che comporterà come conseguenza un ulteriore accentramento del personale di cui invece si sente la necessità a livello territoriale.
In merito all'atto si
legge che sono stati acquisiti i pareri favorevoli del Collegio di Direzione,
del Consiglio dei Sanitari, della Conferenza locale per la sanità e che sono
state consultate le organizzazioni sindacali; sarebbe interessante leggere i
verbali di queste sedute per comprendere coma sia stato possibile assentire a
queste decisioni.
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