La scelta di aver voluto portare il popolo italiano
ad un referendum sulla modifica della Carta costituzionale è stato fatale a
Renzi.
La prima volta che gli elettori sono stati messi in
condizione di esprimere il loro voto sulla politica del presidente del consiglio
lo hanno bocciato in maniera chiara e netta nonostante l’impegno posto dal
Governo e dalle variegate forze del Sì scese in campo in tutto il Paese con
ampia dovizia di mezzi, il sostegno della quasi totalità dei media e l’endorsement
di personaggi ai massimi livelli.
La Costituzione dovrà essere modificata, ma questo
dovrà essere fatto attraverso una scelta più attenta e condivisa da tutti
gruppi politici presenti in Parlamento; le tante proposte elaborate in questi
ultimi anni e tutte abortite sul nascere per motivi diversi ed a vari stadi, contenevano tutte elementi positivi che potranno essere utilizzati per rendere
migliore la nostra Costituzione aggiungendo anche le molte cose non previste
nel documento che ieri gli italiani hanno respinto come: una effettiva democrazia
interna dei partiti, il divieto di cambiare partito una volta eletti, lo
statuto dell’opposizione (come esiste in Gran Bretagna), l’eliminazione della
questione di fiducia.
La Nazione ha urgente bisogno di un Governo degno
di questo nome per non cadere preda della speculazione internazionale che
cercherà di forzare il blocco per far saltare l’Europa; noi dobbiamo dire no a
queste forze internazionali che periodicamente puntano su una vera o presunta
debolezza della nostra economia.
Entro Natale la legge di bilancio dovrà essere
approvata e le forze politiche (di tutte le razze) devono smettere di
utilizzarla per favorire questo o quello.
Occorre una nuova politica economica che ridia
vigore al Paese ma è necessario che anche il Sindacato si assuma le proprie
responsabilità non dicendo sempre di sì accettando norme inique; da una
rappresentanza più forte dei lavoratori può nascere un nuovo patto sociale per
affrontare insieme le difficoltà esistenti e le avversità che potranno verificarsi.
Da questa contesa la democrazia esce più forte, ma
le forze che hanno vinto dovranno trovare la capacità di mettere a frutto il
successo per non disperdere il risultato del voto di tanti milioni di elettori.
Tra le cose da mettere in cantiere subito c’è senza
dubbio una nuova legge elettorale nell’ambito della quale oltre alla
eliminazione dei nominati dovrà esserci anche un riesame del sistema elettorale
per gli italiani all’estero.
Ora sarà possibile affrontare il problema grave
delle Banche messe in difficoltà da un Governo che ha rinviato a dopo il referendum
ogni decisione.
Escono di scena Renzi, la sua corte e, speriamo
anche alcune spese folli come il famoso aereo preso in leasing.
Se in economia potranno essere utilizzate tecniche
keynesiane di deficit spending, nella gestione della Presidenza e delle
amministrazioni centrali dovranno essere instaurate politiche di maggiore
sobrietà più rispettose del livello di povertà di molte persone.
Un maggiore rigore nella gestione della cosa
pubblica è auspicabile a tutti i livelli per tagliare veramente spese di
rappresentanza e per attivare controlli interni.
Ma questa è stata anche la vittoria dei cittadini
contro quelli che in buona fede erano (e sono ancora) i loro rappresentanti,
che hanno consentito che questa riforma superasse la doppia votazione
astenendosi, uscendo o votando sì, salvo poi venire a dirci di votare di no e
che ora cercano di prendersi i meriti del risultato elettorale.
A vincere non è stato nessun partito, sono stati
gli italiani.
Vedremo spero che tu abbia ragione e che si possano tagliare i privilegi a partire dalle pensioni più elevate dei contributi versati: esempio fantastico della capacità riformatrice dei partiti del passato e dei loro epigoni populisti...auguri agli italiani sopratutto ai più deboli
RispondiEliminaVedremo spero che tu abbia ragione e che si possano tagliare i privilegi a partire dalle pensioni più elevate dei contributi versati: esempio fantastico della capacità riformatrice dei partiti del passato e dei loro epigoni populisti...auguri agli italiani sopratutto ai più deboli
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