lunedì 28 agosto 2017

IL PIANO DEL PARCO E IL DIRITTO ALLA PARTECIPAZIONE

LA PISCINA DELLA VERDESCA
L’articolo 49 della Costituzione recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
Questa formula basata sulla situazione della società italiana del 1948 con la rinascita dei partiti e la libertà di formazione del consenso oggi non è più adeguata ad esprimere la ricchezza democratica della società italiana. 
Dopo 70 anni di Repubblica si sono create altre forme di partecipazione che concorrono a determinare le scelte politiche a tutti i livelli. Se alle formazioni politiche che ottengono il voto per andare a comporre le assemblee elettive spetta un ruolo centrale è giusto riconoscere che vi sono altre sedi di espressione e di formazione della volontà politica dei cittadini che si pongono in rapporto dialettico con le istituzioni elettive e di governo.
Da molti anni associazioni, comitati e movimenti sono a tutti gli effetti sedi nelle quali si fa politica, si elaborano soluzioni e ci si impegna perché abbiano successo. E le istituzioni elettive e di governo non potrebbero fare a meno di un rapporto costante con queste espressioni di partecipazione. Pensare che tutto si svolga all’interno e tramite i partiti politici è illusorio e fuori dalla realtà attuale. 
Tuttavia occorre andare alla radice e ricercare il coinvolgimento di ogni singolo cittadino per dare voce a tutti. 
Decidere insieme ai cittadini significa puntare alla costruzione di una cultura civica più forte e radicata che renda più solido il legame tra cittadini, politica e istituzioni pubbliche il che è particolarmente importante nel caso del Parco.
Non è utopia, ma una necessità che si basa su parole chiave valide per tutti: diritti e doveri; poteri e responsabilità. È questo che può garantirci altri decenni di libertà e di democrazia
Il Governo è sempre più attento a favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte a tutti i livelli, ma specialmente a livello locale.
Mentre si moltiplicano le esperienze in molti Comuni, il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione con la circolare n. 2/2017 ha emanato le “Linee guida sulla consultazione pubblica in Italia” fissando per la prima volta delle regole uguali per tutti.
Oltre a poter presentare i propri contributi e osservazioni partecipare è anche contribuire alla fase di controllo, per cui sarebbe quanto mai opportuno che venissero studiate delle forme per consentire ai cittadini di essere coinvolti nella attività di verifica. 
Nel rapporto ambientale della VAS viene citata la Direttiva 2001/42/CE e in particolare la metodologia di costruzione del sistema di monitoraggio del Piano che permetterà alle comunità presenti sul territorio di avere a disposizione i dati e rapporti anche a cadenza semestrale unitamente ad incontri periodici per la valutazione dei risultati raggiunti.

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