venerdì 11 agosto 2017

IL RAPPORTO DI LEGAMBIENTE SULLO STATO DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE:..

ANALISI LEGAMBIENTE
Oggi tutti i quotidiani danno ampio spazio al rapporto di Legambiente sullo stato dei mari italiani: il viaggio di Goletta verde quest'anno si è esteso anche ad alcuni dei laghi maggiori, ma la situazione è molto articolata anche altrove.
Dall'immagine si vedono chiaramente molti punti rossi, ma molti degli gli altri sono appena sufficienti.
A Sabaudia le analisi sono state fatte alla foce del Canale romano a Torre paola ed il risultato è stato dichiarato "sufficiente", ma sappiamo tutti ciò che è accaduto nei mesi passati, dalle schiume dei tensioattivi al cloro.
Proprio in questi giorni a Sabaudia tutti parlano del Piano del Parco che la regione ha finalmente adottato aprendo così il tempo per le osservazioni.
Pochi si rendono conto che è inutile strapparsi le vesti quando ci sono sporcizie varie in mare se non si interverrà in maniera decisa per far rispettare le norme contro l'inquinamento delle acque superficiali (comprendenti i corsi d'acqua e i laghi costieri) e sotterranee (la preziosa falda acquifera, già inquinata in molte parti).
Occorrerà più coraggio per affrontare realmente questo problema.
Non è possibile da una parte prestare orecchio ai rappresentanti della speculazione edilizia e dall'altra a chi vuole mantenere pulite le acque interne e con esse il nostro mare.
Voglio ricordare che il quadro normativo in materia di acque di balneazione è regolamentato dalla Direttiva 2006/7/CE recepita in Italia con il  D.lgs 116/2008, a sua volta seguito dal DM 30 marzo 2010.
La Direttiva in vigore privilegia una gestione integrata della qualità delle acque allo scopo di mettere in atto azioni volte a prevenire l´esposizione dei bagnanti a rischi per la salute. Il monitoraggio e l´attuazione di misure di gestione hanno l´obiettivo di riconoscere e ridurre le possibili cause di inquinamento. Le misure di gestione possono essere ottimizzate mediante un´accurata conoscenza del profilo di costa. I principali aspetti normativi sono:
  • determinazione di solo 2 parametri batteriologici: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, ritenuti i migliori indicatori di contaminazione fecale ;
  • frequenza dei controlli almeno mensile durante la stagione balneare, secondo un calendario stabilito prima dell´inizio della stagione, per un numero minimo di 4 campioni all´anno per ogni punto di prelievo; 
  • giudizio di qualità basato su calcolo statistico: valutazione del 95° percentile o 90° percentile dei dati microbiologici; 
  • classificazione delle acque di balneazione in acque di qualità eccellente, buona, sufficiente e scarsa, effettuata con cadenza annuale sulla base dei risultati dei monitoraggi delle ultime 4 stagioni balneari;
  • analisi integrata d´area basata sulla conoscenza del profilo di costa antistante e messa in relazione dello stato di qualità delle acque di balneazione con le possibili fonti di contaminazione;
  • intervento con le necessarie misure di gestione sulle fonti di impatto rilevate ai fine di perseguire obiettivi di miglioramento della qualità delle acque; 
  • informazione al pubblico dettagliata e tempestiva;
  • razionalizzazione della rete di monitoraggio attraverso l´individuazione di aree omogenee.
Il Comune in base all'art. 4 del DM 30 marzo 2010 dovrebbe assicurare che le seguenti informazioni siano divulgate e messe a disposizione con tempestività durante la stagione balneare in un´ubicazione facilmente accessibile nelle immediate vicinanze di ciascuna acqua di balneazione (cartellonistica che secondo legambiente è totalmente assente):
a) classificazione corrente delle acque di balneazione ed eventuale divieto di balneazione, mediante una simbologia che risponda agli indirizzi comunitari;
b) descrizione generale delle acque di balneazione, in un linguaggio non tecnico, basata sul profilo delle acque di balneazione;
c) nel caso di acque di balneazione identificata a rischio di inquinamento di breve durata:
1) avviso di acqua di balneazione a rischio di inquinamento di breve durata;
2) indicazione del numero di giorni nei quali la balneazione è stata vietata durante la stagione balneare precedente;
3) avviso tempestivo di inquinamento, previsto o presente, con divieto temporaneo di balneazione; 
d) informazioni sulla natura e la durata prevista delle situazioni anomale;
e) laddove la balneazione è vietata, avviso che ne informi il pubblico, precisandone le ragioni;
f) ogniqualvolta è introdotto un divieto di balneazione permanente, avviso che l´area in questione non è più balneabile con la ragione del declassamento;
g) indicazione delle fonti da cui reperire informazioni più esaurienti.

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