I maxi cartelloni stradali sono in alcuni casi molto fastidiosi oltre che pericolosi per la circolazione, ma talora deturpano anche il paesaggio.
A seguito di un provvedimento con il quale la Soprintendenza belle arti e paesaggio per la provincia di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo ha espresso parere contrario alla installazione di due impianti pubblicitari l'impresa interessata ha ricorso al TAR. La Sezione II - quater con setnenza n. 9298/2017 si è espressa come segue:
- va premesso che l'art. 153 del d.lgs 42/2004 “regolamenta esattamente l'installazione di insegne pubblicitarie, che per loro natura sono considerate dalla normativa paesaggistica, pertanto, come elementi di forte disturbo dei valori paesaggistici (il paesaggio è l'ambiente nel suo aspetto visivo , ed è composto dall'insieme delle cose, beni materiali o le loro composizioni, che presentano valore paesaggistico, vv. Sentenza C. Cost. n. 367/2007)”
- “l'area in esame risulta sottoposta a provvedimento di tutela paesaggistica del 1985, e ricade, secondo il P.TP.R. adottato, in un'area perimetrata come Parco culturale ed archeologico nella Tav. C; ciò a sottolineare il perdurare dell'importanza di questa zona e la necessità conseguente di un riordino degli aspetti percettivi dell'insieme tutelato”;
- “il richiedente, nella documentazione prodotta in allegato all'istanza e anche nelle osservazioni qui inviate, sottolinea che si tratta di un'area ampiamente urbanizzata, ma tale condizione del territorio non inficia la necessità di una maggiore attenzione al contenimento di tutti quegli elementi anche di arredo urbano, o di strutture considerate a torto come secondarie, quali le installazioni pubblicitarie”;
- “la presenza, pertanto, di una situazione di generale disordine e trascuratezza che ha sin qui caratterizzato questa porzione del territorio di Fiumicino non diminuisce ma al contrario enfatizza la necessità di correggere tali elementi di degrado paesaggistico, soprattutto lungo direttrici di accesso all'area comunale quale è Via Coni Zugna”.
Il problema è molto sentito anche all'interno dei Parchi naturali dove servirebbe una maggiore attenzione da parte dei comuni.
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