Nell'ultimo numero della propria rivista l'Associazione Nuova etica Pubblica ha inserito un articolo molto duro nei confronti delle riforme sulla pubblica amministrazione che si sono succedute negli ultimi venticinque anni: da Bassanini a Cassese per passare da Brunetta ed arrivare alla Madia.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti con il progressivo decadimento dell’insieme degli apparati pubblici, che in diverse situazioni sono ormai prossimi al collasso.
Tutto questo avviene nonostante l’onestà e l’impegno della grande maggioranza degli addetti.
Basta aprire un qualsiasi giornale anche di oggi per leggere di inefficienza e corruzione, con una tendenza generale al peggioramento anche ai livelli alti della PA.
Ma la cosa più grave è il fatto che è stata imposta anche in Italia, la cultura del “meno Stato più Mercato“, ovvero l’idea di fondo che il privato funziona comunque meglio del pubblico.
Alla prova dei fatti è sotto gli occhi di tutti che questa scelta (dovuta in gran parte ai governi Berlusconi, ma non solo) ha messo in ginocchio la PA che oramai non è più in grado da sola di fare anche le cose più semplici come tagliare l'erba dei prati.
Inoltre in coerenza con queste “innovazioni“ e con l’indirizzo generale della privatizzazione si sono portati – o cercato di portare - i principi di funzionamento delle aziende private all’interno degli apparati rimasti pubblici, sia nella regolazione delle funzioni di comando ( il “management“) sia nella disciplina del rapporto di lavoro del personale, affidata al diritto privato ed alla contrattazione collettiva.
Occorre combattere contro questo sistema sostengono gli autori del saggio e prendere una strada diversa riportando il "pubblico interesse" al centro.
Regole, metodi, procedure vanno finalizzati esplicitamente e coerentemente alla cura di questi interessi, rendendola prevalente rispetto al perseguimento di interessi di parte, di partito, di cordata, di gruppo o di singola azienda.
Spetta ad ogni amministratore pubblico darsi da fare per cambiare le cose.
L'innovazione consiste anche nel rispettare e far rispettare la nostra Costituzione che, al riguardo, è molto precisa.
Il saggio lo trovate qui:
ETICA PA
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