venerdì 4 agosto 2017

PER LE AREE DOVE CONSENTIRE IL GIOCO D'AZZARDO IL GOVERNO PROPONE DI DARE CARTA BIANCA AI COMUNI

All'ordine del giorno della seduta della Conferenza Unificata del 3 agosto era stata prevista al punto 2 l'intesa concernente i punti di raccolta del gioco pubblico di cui all'art. 1 comma 936 della legge 208/2015.
Il governo ha depositato una sua proposta che delega agli enti locali (anche in base alle distanze dai luoghi ritenuti sensibili) la definizione dei criteri per la distribuzione dei punti vendita, evitando però la creazione di aree in cui l’offerta di gioco pubblico sia «totalmente assente o eccessivamente concentrata». 
Al termine dell’operazione, da completare in un triennio, agenzie e locali con offerta di gaming scenderanno dagli attuali 98 mila a circa 50 mila. 
Un processo di riduzione già avviato nel settore delle slot machine, che nei prossimi nove mesi vedrà l’eliminazione di circa 135 mila slot, il 35% delle 400 mila macchinette attualmente operative. Alle amministrazioni locali, è scritto nella proposta dell’esecutivo, verrà affidato il compito di adottare «nei rispettivi piani urbanistici, criteri che, tenendo conto anche della ubicazione degli investimenti esistenti, consentano una equilibrata distribuzione nel territorio». 
Agli enti locali verrà data facoltà di «stabilire per le tipologie di gioco» delle fasce orarie in cui è possibile decretare uno stop, fino a sei ore al giorno: provvedimenti sugli orari che però dovranno essere adottati «in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale», anche per consentire controlli e il «monitoraggio telematico». 
La bozza di riordino, che dovrebbe essere firmata in una Conferenza straordinaria il 7 settembre, prevede anche principi per la tutela della rete esistente: le regioni e i comuni «si impegnano a garantire la effettiva attività commerciale dei punti vendita previsti a regime», che al termine del processo di riordino sono calcolati in 18 mila fra sale e punti gioco e in 35 mila esercizi misti (tipo bar e tabaccherie). 
Una volta raggiunta l’intesa il testo sarà tradotto dal Ministero dell’economia in un decreto.  
I Comuni dovranno affrontare un lavoro impegnativo e molto complesso per riportare ordine nella materia che fino ad ora è sfuggita di mano e che vede sale da gioco addirittura accanto alle chiese e dietro le caserme dei Carabinieri.
I provvedimenti dovranno essere curati con la massima attenzione per evitare i ricorsi. 

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