domenica 5 giugno 2016

LA COALESCENZA DEGLI ENTI TERRITORIALI : UNIFICAZIONE DEGLI UFFICI - ATTRIBUZIONE DEGLI INCARICHI

Con il termine di coalescenza il dizionario Treccani indica un fenomeno fisico di  aggregazione delle gocce più piccole alle più grandi, che si verifica tra un liquido e un gas o tra due liquidi allo stato di emulsione
Da qualche tempo questo termine è stato utilizzato anche a livello amministrativo per indicare il processo di unione tra piccoli Comuni.
La legge 56/2014 nel prevedere la nascita delle Città metropolitane e, più in generale, l’evoluzione delle Province in autorità di area vasta, ancora tutte da disegnare, assegna un ruolo rilevante ai Comuni e alle loro unioni per affrontare  il governo di problemi e territori molto più ampi di quelli delimitati dagli attuali confini amministrativi. 
L'argomento è stato trattato da G.Vetritto sulla Rivista "Nuova Etica Pubblica" in un articolo intitolato: "Dopo la legge Delrio. Ridisegnare la geografia amministrativa italiana" nel quale l'autore afferma: "Riempire di “contenuti” i nuovi enti di area vasta richiede un impegno collettivo, ciascuno per il proprio ruolo e secondo le proprie responsabilità. E nel portare avanti questo impegno, tutti dobbiamo avere sempre ben chiaro dove vogliamo andare, senza il timore di superare assetti e prassi consolidati ma non più rispondenti alle esigenze di un mondo in rapida evoluzione".
Si pensi anche alla progressiva coalescenza degli uffici, indispensabile per la gestione delle funzioni fondamentali nel nuovo ente di area vasta: si tratta di un tema poco affrontato, ma che è molto delicato e complesso.
Personalmente me ne sono occupato quando, dopo la riforma del SSN del 1992 vennero create le Aziende sanitarie locali a dimensioni spesso provinciali che raggrupparono fino a dieci ex USL con l'aggregazione di tutti gli uffici centrali: bilancio, personale, provveditorato, sistemi informatici, logistica, ecc. occorre molta attenzione per creare una nuova organizzazione che sia funzionale e che garantisca la gestione di tutte le funzioni in aree di grandi dimensioni.
Mi sembra che su quest'ultimo punto ancora non sia stato scritto molto; sarà importante che venga garantito il rispetto del ruolo della dirigenza che in questi ultimi tempi deve sottostare all'invadenza della politica; la scelta deve essere orientata alla individuazione delle persone più adatte attraverso procedure di interpello aperte e  con modalità di massima trasparenza per mettere il dirigente giusto a posto giusto: i titoli e l'esperienza devono essere appropriati al posto da affidare, ma questo di recente sembra essere una chimera, tanto che spesso vediamo persone divenute dirigenti ex art. 110 del TUEL che poi vengono preferite ad altre che hanno partecipato e vinto numerosi concorsi pubblici a livello nazionale.
Il rischio è invece che la politica possa utilizzare questa fase forse un poco confusa per gestire le cose in maniera opportunistica.

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