Il 7 giugno p.v. la 1° Commissione del Consiglio regionale del Lazo è convocata per l'esame della proposta di legge n. 317 recante "Disciplina e conferimento di funzioni e compiti amministrativi ai comuni, a roma capitale e alla città metropolitana di roma capitale. riordino delle forme associative tra gli enti locali e superamento delle comunità montane" .Si tratta di una legge molto importante che prevede il riordino delle competenze in relazione alla creazione degli enti di area vasta e che valorizza il ruolo di Roma capitale. Purtroppo siamo molto in ritardo. La seduta forse non casualmente è stata fissata quando già si conoscerà l'esito delle elezioni di Roma.
Altre regioni sono state molto più veloci come la Toscana e l'Emilia e Romagna.
Con l’approvazione della riforma costituzionale si sancisce il definitivo passaggio dalle Province agli Enti di governo di area vasta, enti dotati di funzioni proprie e funzioni fondamentali secondo quanto previsto dalla disciplina statale, di funzioni delegate dalle Regioni e di funzioni trasversali di supporto ai Comuni. La riforma costituzionale superando il riferimento costituzionale alle Province quali enti costitutivi della Repubblica, avvia in concreto il processo di riordino degli enti locali avviato con la legge 56/2014, prevedendo all’articolo 40, comma 4 che le aree vaste non ricadenti in Città metropolitane siano amministrate dagli enti di area vasta, così come disciplinati dal legislatore statale e dal legislatore regionale.
E' bene tenere presente che la riforma costituzionale definisce il modo chiaro il nuovo sistema istituzionale di governo dei territori: le Regioni partecipano alla funzione legislativa insieme allo Stato; le funzioni amministrative sono allocate a livello locale, in primo luogo ai Comuni, come previsto dall’articolo 118 della Costituzione, in base ai principi di adeguatezza, differenziazione, sussidiarietà.
Le Città metropolitane, che mantengono le garanzie costituzionali, e i nuovi enti di Area Vasta sono chiamati ad amministrare i territori insieme ai Comuni.
Questa disposizione evita il rischio di accentramento delle funzioni amministrative a livello regionale e pone i presupposti per costruire un sistema amministrativo locale equilibrato, valorizzando le peculiarità dei territori proprio a partire dal protagonismo dei Comuni, che rappresentano il primo punto di contatto tra la Repubblica e i cittadini ed evitando squilibri territoriali.
Le Regioni hanno il compito di adattare il modello di governo di area vasta definito dallo Stato alle loro specificità, in modo da costruire un equilibrio tra i diversi territori, anche ripensando le dimensioni delle attuali circoscrizioni provinciali. Nella definizione del numero e delle funzioni degli enti di area vasta sarà indispensabile salvaguardare e non frammentare l’identità storico-culturale, economico sociale delle comunità locali.
Mi auguro che il 7 anche il Lazio possa completare l'iter della legge e mettersi alla pari delle regioni più avanti.
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