martedì 17 maggio 2016

CONSIGLIO DEI MINISTRI: IERI E' STATO APPROVATO IL TESTO CHE INTRODUCE IL FOIA E MODIFICA ALCUNE NORME DEL PROVVEDIMENTO ANTICORRUZIONE

Ieri 16 maggio il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato in via definitiva il decreto legislativo recante la «Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione pubblicità e trasparenza correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche revisione e la semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche».
Come si ricorderà il testo era stato portato preventivamente in Consiglio dei Ministri il 20 gennaio scorso (insieme ad altri 10) e successivamente ha acquisito pareri obbligatori del Consiglio di stato, della Conferenza Stato regioni e delle commissioni parlamentari competenti. 
Questo è il primo dei provvedimenti attuativi della riforma della P.A. che arriva al compimento (quasi) del suo percorso.
Quindi il testo approvato ieri è stato migliorato grazie ai contributi forniti anche da alcune associazioni. 
Ad oltre vent'anni dall'entrata in vigore della legge 7 agosto 1990, n.241, senza dubbio il rapporto tra i cittadini e l’amministrazione si è modificato, ma purtroppo il processo è stato per molto tempo troppo lento.
Grazie al nuovo provvedimento si dovrebbero aprire le banche dati delle amministrazioni che le gestiscono; viene potenziato il sito “Soldi pubblici” (http://soldipubblici.gov.it); si introduce una nuova forma di accesso civico ai dati e documenti pubblici equivalente a quella che nel sistema anglosassone è definita Freedom of information act (FOIA), che consente ai cittadini di richiedere anche dati e documenti che le pubbliche amministrazioni non hanno l’obbligo di pubblicare.
Si dovrebbe arrivare, finalmente alla tanto invocata casa di vetro (la nota immagine, cara a Filippo Turati, che usò per primo questa locuzione nella seduta del 17 giugno 1908) all'interno della quale cioè tutto è sempre e costantemente visibile; questa piena visibilità tende infatti a promuovere un controllo dell’attività amministrativa capillare dal basso, in modo da garantire il massimo grado di correttezza e di imparzialità.
Il piano nazionale anti corruzione adottato dall’Anac sarà più semplice, snello e di facile attuazione per le pubbliche amministrazioni che dovranno recepirlo nei propri piani triennali di prevenzione della corruzione.
Sono state accolte le condizioni poste dalle commissioni parlamentari nei loro pareri e sono state recepite gran parte delle osservazioni avanzate dalla Conferenza Unificata, dal Consiglio di Stato e dal Garante per la protezione dei dati personali. 
In particolare, in tema di accesso civico è stato eliminato l’obbligo di identificare chiaramente dati o documenti richiesti, è stata esplicitata la prevista gratuità del rilascio di dati e documenti, è stato stabilito che l’accoglimento o il rifiuto dell’accesso dovranno avvenire con un provvedimento espresso e motivato, è stato previsto che l'accesso è rifiutato quando è necessario evitare un pregiudizio concreto alla tutela di uno degli interessi pubblici o privati indicati.
Ora il provvedimento dovrà essere sottoposto a qualche piccolo aggiustamento e poi sarà pubblicato.
Pertanto per poter esprimere un parere completo si dovrà attendere il testo definitivo.
Il bello arriverà quando il decreto sarà entrato in vigore e le amministrazioni pubbliche dovranno provvedere a dargli attuazione.

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