Il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque dell'Ispra per la regione Lazio evidenzia la presenza di una contaminazione importante.
Nelle acque superficiali ci sono residui nell’80,0% dei punti e nel 40,4% dei campioni.
Sono state rinvenute 12 sostanze; le più frequenti sono terbutilazina, metolaclor e metamitron.
Nelle acque sotterranee è stata riscontrata la presenza di residui nel 38,1% dei punti e nel 11,1% dei campioni.
Il livello di contaminazione è superiore ai limiti di qualità ambientale in 2 punti delle acque superficiali (40,0% del totale) e in 1 punto delle acque sotterranee (4,8% del totale). Ma la cosa più grave è che l'unico punto segnato in rosso, per un valore superiore ai valori è proprio nel Parco Nazionale del Circeo.
Già il 19 settembre dello scorso anno avevo inviato al Ministero dell’ambiente una lettera per segnalare la situazione del lago di Paola che per la sua conformazione (fondali bassi, scarso ricambio delle acque, ecc.) soffre tutte le estati per il fenomeno dell’anossia.
In questi giorni, molto prima degli altri anni, assistiamo al fenomeno dell'eutrofizzazione, visibile in tutto il lago, ma principalmente dal ponte Giovanni XXIII.
Nella mia nota evidenziavo anche che sulle rive del lago di Paola sono presenti numerose attività agricole con serre che utilizzano fitofarmaci.
Concludevo la mia lettera per chiedere di dare immediata e integrale applicazione al D.M. 10 marzo 2015 recante le Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette.
Il Ministero sin dal 14 ottobre scorso ha scritto all'Ente Parco e al Comune.
Il Presidente del Parco ha dichiarato di aver fatto degli incontri con gli agricoltori, ma i fatti dicono che l'inquinamento c'è ed in misura elevata.
Dal Comune naturalmente nessuna risposta.
Dal Comune naturalmente nessuna risposta.
Ora mi auguro che il Rapporto dell'ISPRA possa essere utile a smuovere le cose.
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