sabato 10 settembre 2016

PARCO DEL CIRCEO: LA SVOLTA

Ponza e Palmarola viste da Zannone
Gran parte dei cittadini di Sabaudia sin all'inizio hanno vissuto il Parco come una serie di vincoli non accettati e ritenuti penalizzanti per lo sviluppo della città.
Purtroppo in tutti questi anni nessuno degli amministratori che si sono succeduti al vertice hanno fatto nulla per cambiare in concreto questo stato di cose, se non abbassare in troppi casi l'asticella dello sviluppo sostenibile e consentendo alcune attività che hanno aumentato l'antropizzazione del territorio specialmente durante i mesi estivi.
Queste posizioni si sono riflettute sugli amministratori comunali in gran parte favorevoli all'edificazione tanto che il territorio ha raggiunto e superato il limite di cubatura previsto dal Piano regolatore specialmente se si tiene conto dei numerosissimi abusi edilizi (in gran parte sulla duna e in riva al lago), di cui solo molto pochi sono stati oggetto di abbattimento. Voglio ricordare a questo proposito la battaglia da me fatta alcuni anni fa per la famosa scala in Piazza del Popolo.
Personalmente ho sempre ritenuto che il Parco fosse invece una risorsa per questo territorio e per questo motivo organizzai nel mese di dicembre del 2011 un convegno nella sala consiliare intitolato proprio "Il parco del Circeo: una risorsa".
All'epoca fu avanzata anche la prima proposta di allargamento del Parco all'area marina antistante la duna per proteggere le foreste di posidonia e con esse l'arenile dall'erosione.
Nello stesso tempo furono avanzate proposte per presentare progetti per ottenere finanziamenti europei, purtroppo non recepite dall'ex Sindaco e dalla sua amministrazione (Mozione del 23 maggio 2012).
Ora, da quanto si legge sulla stampa, sembra che in una recente riunione dei Sindaci tenutasi nella sede del Parco la musica stia cambiando e che sia il Sindaco di Latina che quello di Terracina vogliano ampliare il perimetro del Parco Nazionale del Circeo. 
Coletta vorrebbe annettere al Parco altri terreni attorno a Fogliano, mentre Procaccini vorrebbe far entrare nel Parco Terracina, che al momento non ne fa parte nonostante sul suo territorio vi sia una parte della riserva della biosfera inserita nell'area del Circeo. In particolare Procaccini punterebbe a far diventare Parco Nazionale il mare della sua città. Arriverebbero sì una serie di vincoli, ma far parte del Parco consentirebbe a Terracina di ottenere fondi rilevanti.
Ecco che ci sono amministratori che vedono il vero benessere futuro delle loro città.
Ricordo che nel passato il parco comprendeva anche il litorale di latina ma poi i confini furono ridimensionati a causa delle troppe case costruite.
La cosa è ora nelle mani del Direttore generale Cassola e questo ci fa sperare per il meglio, ma il percorso per queste cose è abbastanza lungo.
Ricordo che lo stesso Piano del Parco e i relativi regolamenti sono ancora fermi in regione
L'occasione potrebbe essere utile anche per fa capire ad alcuni sabaudiani che se ci sono altri Comuni che vogliono entrare nel parco evidentemente i lati positivi superano di gran lunga i pochi limiti esistenti.

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